Pubblichiamo oggi l’intervista completa di Sergio Iacopetti al nostro rappresentante Luca Bonuccelli, uscita su La Nazione del 09/03/25 dedicata ai 20 anni del Movimento dei Carnevalari:
20 anni di Carnevalari. Cosa sono i Carnevalari oggi?
Un Movimento di persone, formato da tante generazioni che vivono e sviluppano idee per il Carnevale.
In questi anni abbiamo visto passare tanti amici nelle fila dei Carnevalari, ognuno dando, come poteva, il proprio contributo.
Tanti di loro oggi hanno ruoli nell’organizzazione dei Rioni o fanno parte integrante del comparto artistico del Carnevale, come costruttori o mascheratisti: questo è sicuramente un motivo di orgoglio per noi, essere stati la spinta propulsiva di una nuova generazione carnevalesca.
Negli anni abbiamo saputo rinnovarci mantenendo intatto lo spirito originario, cercando di tramandarlo ai più giovani iscritti.
Ne è un grande esempio la “cantera” del Festival che ha visto nascere tanti ragazzi appassionati ai colori di Burlamacco, di cui molti di questi oggi stanno iniziando a prendere in mano il futuro dell’associazione, proponendo idee e progetti.
Qual è l’obbiettivo che hanno raggiunto?
Riaccendere il fuoco di una partecipazione popolare, rivitalizzando di fatto il mondo della musica carnevalesca: in venti anni abbiamo visto nascere, grazie al Festival, tanti nuovi autori e cantanti che ci hanno regalato un patrimonio di circa 300 nuove canzoni dedicate alla nostra manifestazione, un risultato eccezionale fuori da ogni nostra più rosea aspettativa.
Di rimbalzo abbiamo inoltre dato una spinta a riscoprire la nostra storia, il folkore popolare che caratterizza le nostre feste rionali e lo sviluppo del volontariato carnevalesco, ne sono esempio i tanti gruppi nati in questi anni nel solco del nostro esempio e di quello dei Burlamatti.
Cosa devono ancora realizzare?
Sicuramente, oltre a portare avanti i progetti già in corso, uno dei punti più importanti su cui dovremo concentrarci nei prossimi anni sarà la divulgazione della cultura carnevalesca viareggina tra i giovani.
Senza memoria non c’è futuro e se non sviluppiamo e facciamo conoscere e comprendere le nostre radici alle nuove generazioni, attraverso strumenti come le nuove tecnologie o “progetti scuola” dedicati e ben realizzati, il Carnevale non avrà un futuro duraturo.
Ricordiamoci che le nuove generazioni saranno la fucina dei prossimi carristi, autori musicali, volontari e fruitori del Carnevale.
Come nacque il Movimento?
L’idea dei Carnevalari nacque la sera delle premiazioni ufficiali del Carnevale 2005 al Teatro Eden, con un semplice ma significativo motto scritto su uno striscione: “Viareggini damosi da fa”.
Quella frase sintetizzava al meglio quello che quel giovane gruppo di ragazzi voleva trasmettere a tutta la città: il Carnevale non bisogna subirlo ma farlo, rimboccandosi le maniche e costruendolo dal basso.
In quel periodo la partecipazione popolare era ai minimi storici e serviva una vera e propria scossa all’intera città e alla manifestazione.
Il ricordo più bello?
E’ difficile sintetizzare 20 anni di vita in un solo ed unico ricordo, ma forse quello che più ci ha reso orgogliosi è stato ciò che siamo riusciti a fare con il Carnevale estivo del 2014: una “prova di forza” ed un unione d’intenti unica nel suo genere di tutto il mondo del Carnevale, riunito sotto un’unica bandiera: quella di Burlamacco.
Unire associazioni, Fondazione, carristi, maschere dei carri, albergatori e commercianti per dar vita al Carnevale estivo più partecipato di sempre, dimostrando con orgoglio e vigore che Viareggio è il Carnevale ed il Carnevale è Viareggio, indissolubilmente.
Siete pronti ad un dialogo con la Fondazione Carnevale?
A molti piace dipingerci come “integralisti” o “nemici” di questo o quello ma vogliamo ricordare che i Carnevalari, mantenendo ovviamente la loro indipendenza che è anche il nostro punto di forza, sono e saranno sempre aperti al dialogo con chiunque voglia instaurare un rapporto di collaborazione, nel rispetto dei principi dettati dal Manifesto del Carnevalaro, la nostra carta d’intenti e faro guida.
Si vocifera che il prossimo anno al Festival ci saranno 4 serate: 2 semifinali, 1 serata revival e poi la finale. Bufala o cosa credibile?
Appena si concluderà l’edizione 2025 del Carnevale riprenderemo con le riunioni del Movimento e il primo punto su cui discutere sarà quello del ventennale del Festival, un appuntamento importante sia per noi che per la storia della musica carnevalesca.
L’idea è quella di celebrare al meglio il più longevo Festival musicale del Carnevale e se ci sarà la possibilità, valutando tutte le opzioni, questa potrebbe seriamente essere un’ipotesi da non scartare.
Siamo consapevoli che il pubblico del Festival è grande e ci segue con affetto, cercheremo la soluzione migliore per accontentare tutte le richieste in base agli spazi che avremo a disposizione.
Aspetto importante la beneficenza. Fra i tanti progetti appoggiati, indicativamente, quale cifra totale avete devoluto?
Ad oggi siamo a più di 70.000€ devoluti in beneficenza a 22 associazioni sul territorio cittadino grazie alla bandiera Burlamacca e ai progetti ad essa collegati.
Fin dall’inizio abbiamo sempre pensato che la Burlamacca dovesse diventare, oltre ad uno strumento donato alla città per addobbare e colorare le nostre vie e un simbolo di carnevalarità da mostrare con orgoglio in giro per il mondo, anche l’immagine stessa del grande cuore di Viareggio e dei suoi abitanti.
Questo è sicuramente il nostro più grande orgoglio.
La canzone più bella e difficile, ma quella che più vi indentifica. “Solo amore”?
“Solo amore” di sicuro è il brano che più ci è rimasto nel cuore.
Identifica il periodo più brutto che abbiamo dovuto affrontare nella nostra storia: la perdita di un amico e di un pilastro portante della musica del nostro Carnevale, l’indimenticabile Daniele Biagini.
Un brano che ci ricorda di cosa siamo fatti e di ciò che continuerà ad alimentare i nostri progetti: Solo Amore.