C’è grande fibrillazione in questi momenti sul fatto che la Camera dei Deputati avrebbe respinto la proposta di finanziare il Carnevale (in generale, non quello di Viareggio in particolare) perché il presidente della competente commissione parlamentare avrebbe ritenuto che il Carnevale non sia evento culturale.
Sorpresi e incuriositi abbiamo fatto una ricerca on-line per capire bene la questione e questo è quanto è emerso.
In questo momento è in fase di conversione il Decreto Legge 31 maggio 2014, n. 83 concernenete “Disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo”.
In fase di conversione sono stati proposti, dai vari parlamentari, vari emendamenti (cioè modifiche, aggiunte o integrazioni delle norme previste nel suddetto decreto legge).
Tra i vari emendamenti proposti c’è anche quello relativo al finanziamento del Carnevale (in generale, non quello di Viareggio in particolare) che sostanzialmente prevede uno stanziamento di 3 milioni di euro per l’anno 2014 e di 5 milioni di euro a decorrere dall’anno 2015.
Oggi è uscita la notizia che tale emendamento sia stato rigettato dal presidente della commissione parlamentare competente, Guglielmo Epifani, in quanto il Carnevale non sarebbe “cultura”.
Siamo andati a controllare il resoconto della commissione suddetta, che è disponibile on-line come gran parte degli atti parlamentari, e lo abbiamo letto.
In effetti l’emendamento suddetto è stato dichiarato INAMMISSIBILE (attenzione NON bocciato!), ma la motivazione pare essere una complicata questione procedurale. Molti altri emendamenti sono stati dichiarati parimenti inammissibili, emendamenti che riguardavano, ad esempio il contributo alla Società Dante Alighieri o l’istituzione della Capitale italiana della cultura. Difficile dire che siano esclusi perché non riguardassero la cultura.
La motivazione indicata nel resoconto è che gli emendamenti sono stati dichiarati inammissibili in quanto, alla luce di tutta una serie di complesse nome procedurali, “non recano DISPOSIZIONI strettamente connesse o consequenziali A QUELLE CONTENUTE nel testo del decreto-legge”. In sostanza è richiesto che gli emendamenti riguardino modifiche, aggiunte o integrazioni delle norme già contenute nel decreto oggetto di conversione. Effettivamente, anche recentemente il Presidente della Repubblica ha scritto al Parlamento (sua prerogativa ai sensi dell’art. 87 della Costituzione) richiamando l’opportunità di evitare lo stravolgimento dei decreti in sede di conversione.
Da tutto ciò, affermare che Epifani abbia respinto il finanziamento del Carnevale (in generale, non quello di Viareggio in particolare) perché non è evento culturale, pare una semplificazione estremamente azzardata…
PS: che il Carnevale sia evento culturale non c’è alcun dubbio se non altro perché così è stabilito dalla Legge dello Stato: art. 4-ter del D.L. 08.08.2013 n. 91 convertito con Legge 7 ottobre 2013, n. 112, il quale stabilisce: “E’ riconosciuto il valore storico e culturale nella tradizione italiana del carnevale e delle attivita’ e manifestazioni ad esso collegate, nonche’ delle altre antiche tradizioni popolari e di ingegno italiane. Ne sono favorite la tutela e lo sviluppo in accordo con gli enti locali.”