Chi vive il Carnevale di Viareggio con amore e crede nei seguenti principi può definirsi Carnevalaro.
- Il Carnevale di Viareggio è una festa basata sulla partecipazione popolare.
- Il carnevalaro non antepone i propri interessi personali al bene della festa.
- Il carnevalaro non è spettatore, bensì attore protagonista del Carnevale; ha il diritto e il dovere di essere il personaggio dello spettacolo, al pari di tutti gli altri carnevalari.
- Il carnevalaro durante la festa si diverte, ma prova la gioia maggiore nel far divertire gli altri, dai bambini agli anziani, dagli altri carnevalari ai forestieri, trasmettendo loro una contagiosa allegria. Coriandoli e stelle filanti sono i simboli della festa e il carnevalaro li lancia con euforia e spensieratezza.
- Il carnevalaro ha in sé lo spirito carnevalesco ed è capace, pur di fronte agli ostacoli, di tirarlo fuori ovunque si trovi e anche fuori dal periodo di festa; ogni carnevalaro, con i propri mezzi, appoggia l’espressione di tale spirito.
- Il carnevalaro durante la festa diventa maschera, mettendosi liberamente in gioco. Le maschere, frutto della tipica fantasia viareggina, rappresentano la materia prima della festa e il carnevalaro ne favorisce la proliferazione, soprattutto incoraggiando la creazione di mascherate di gruppo, durante ogni evento.
- Il carnevalaro, durante il periodo carnevalesco e secondo le proprie disponibilità, s’impegna a far apparire la sua città come un mondo a sé: il mondo della felicità e dei colori, la vera capitale del Carnevale, attraverso addobbi, maschere e azioni.
- Il carnevalaro adopera lo scherzo e la satira come fonti di allegria, sia per chi li fa, sia per chi ne è il momentaneo bersaglio.
- Il carnevalaro riconosce l’importanza della tradizione e reputa fondamentale tramandare il sentimento carnevalesco ai bambini che iniziano ad assaporare l’atmosfera della festa.
- Il carnevalaro giudica i carri come la massima espressione artistica della manifestazione e s’impegna affinché essi continuino a mantenere tale rango.
- Il carnevalaro reputa le canzoni del Carnevale di Viareggio, da quelle tradizionali alle moderne, una componente essenziale della festa; ne promuove dunque la diffusione e ne favorisce l’ulteriore ampliamento.
- Il carnevalaro crede nell’identità rionale e s’impegna a rendere i rioni feste accessibili e partecipate, nella ricerca dello spirito delle origini.
- Il carnevalaro vede i veglioni come un evento di primo piano della manifestazione e come una tradizione da conservare nell’ambito della città di Viareggio.
- Il carnevalaro giudica le canzonette come l’espressione genuina della viaregginità e ne difende il patrimonio umano e storico; s’impegna altresì a preservare il vernacolo viareggino, considerandolo fonte di saggezza e d’ironia.
- Il carnevalaro tiene alti i vessilli della pace e della tolleranza, partecipando agli eventi nel rispetto degli altri.
- Il carnevalaro non fa distinzione di etnia, ruolo sociale, credo politico o religioso, eccezion fatta per la cittadinanza lucchese, alla quale riserva uno sberleffo goliardico.
- Il carnevalaro identifica Viareggio con il Carnevale; è dunque responsabile di promuoverlo opportunamente, anche per il bene della città, tramite iniziative ed eventi piccoli e grandi.
- I carnevalari sono e saranno sempre capaci di creare il Carnevale, oltre ogni difficoltà economica, organizzativa o legata ad eventi eccezionali, come la storia viareggina ci insegna.
Il carnevalaro sottoscrive questo Manifesto, facendo onore a Burlamacco e Ondina, maschere ufficiali e icone del Carnevale di Viareggio.
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