Secondo tradizione gli Ottavi di finale sono stati combattutissimi. Su un totale di otto partite, ben cinque sono arrivate fino ai calci di rigore e questa coda in alcuni casi non era nei pronostici. Ma si sa che la Viareggio Cup è un potente motore che si scalda dopo la prima tornata delle eliminatorie. Tutto in gioco, senza appello e questo comporta grande tensione.
Il Club Nacional fa addirittura tremare la quotata Fiorentina che era in fuga con due lunghezze di vantaggio. A Pontedera si è sofferto fino all’ultimo rigore e l’unica straniera rimasta lascia con onore il torneo. Il Sassuolo, una sorpresissima per una debuttante che sbocca nei quarti ai danni dell’ambizioso Napoli. Gli emiliani se la vedranno con una delle massime favorite del torneo: la Juventus. Tra i bianconeri è riesploso il bomber Immobile, tre gol e capocannoniere con sei reti a fianco del milanista Beretta, ormai eliminato. Immobile è una conferma che viene da lontano e che in prospettiva può andare lontano insieme alla squadra che contro il Cesena ha messo in mostra i talenti di Yago e Boniperti.
Lascia l’Inter, dopo una lotta aspra con l’Atalanta. Due scuole calcio a confronto. Orobici con il loro storico settore giovanile, nerazzurri con le grandi ambizioni nate in parallelo con la prima squadra. Si è risolta solo ai rigori, onore ai vinti. L’impresa del Torino è nel solco della tradizione granata, che alla Viareggio Cup ritrova lo spirito guerriero simbolo di una maglia-pelle. Il Milan cade sulle sue preziosità rispetto alla concretezza. Dentro il Palermo campione d’Italia Primavera e ora sotto con l’Atalanta.
Dentro la Serie D ai danni del Genoa, che reclama un penalty nel finale di partita. Fuori la Roma per l’imprecisione dal dischetto, sorride invece l’Empoli che, anche grazie al suo portierino para-rigori Addario (ne neutralizza 3 ai giallorossi capitolini), trova il difficilissimo derby con la Fiorentina nei quarti. In alto la Rappresentativa di Serie D, un gruppo di giovani combattenti, abituati ai match infuocati del loro campionato, che eliminano il Genoa col gol allo scadere del promettente Tirelli. Per il Torino sarà una prova della verità e una prova di forza.