Stasera, lunedì 9 febbraio alle 20:30, presso la Capannina di Viareggio, la serata di gala della 61ª Viareggio Cup.
Nel corso della serata saranno consegnati i consueti riconoscimenti speciali: “Premio Bruno Roghi” a Roberto Beccantini, “Premio Torquato Bresciani” a Giuseppe Marotta, “Premio Gaetano Scirea” a Claudio Ranieri e “Premio CGC Viareggio” al cav. Paolo Giusti. Sarà inoltre effettuato il tradizionale scambio di doni tra il CGC Viareggio e le società partecipanti.
I PREMI DEL GALA’ – 61ª Edizione
47° PREMIO “BRUNO ROGHI” a ROBERTO BECCANTINI: professionista dal 1972, è sempre stato un giornalista arguto e sottile nella scrittura e nella critica sportiva. Autorevole, mai sopra le righe, i suoi editoriali portano sempre il lettore ad una riflessione personale che spesso coincide con quella dell’autore. Possiede una rara capacità nell’identificarsi nella realtà e nelle problematiche dello sport italiano ed internazionale. Ha seguito nove Olimpiadi estive, da Monaco 1972 a Pechino 2008, più le Olimpiadi invernali di Torino. Ha mancato soltanto Sydney 2000 perché impegnato a dirigere la redazione sportiva de “La Stampa”. In carriera ha commentato dal vivo anche otto mondiali di calcio e altrettanti campionati europei. È giurato italiano del “Pallone d’oro”. Lavora a “La Stampa” dal 1992, ma in precedenza è stato dieci anni nella mitica scuola di “Tuttosport”, poi altrettanti alla “Gazzetta dello Sport” come responsabile del calcio internazionale. Bolognese di nascita (1950), tifoso juventino fin dai tempi di Sivori, è sposato con Liliana (tifosa interista) e abita a Milano.
27° PREMIO “TORQUATO BRESCIANI” a GIUSEPPE MAROTTA: ‘Beppe’ Marotta è nativo di Varese (1957). Come dirigente sportivo ha sempre avuto nel suo destino la Sampdoria, visto che ha iniziato la carriera di dirigente a Varese e proprio sotto la presidenza di Mario Colantuoni (ex presidente blucerchiato). Le sue stagioni si diramano poi tra il Monza, quindi a Como e Ravenna sempre come direttore generale. La sua scalata al successo inizia comunque nel quinquennio di Venezia: storica promozione in serie A e successiva salvezza con Novellino in panchina. Due anni nella “miniera” di talenti dell’Atalanta e quindi l’atteso abbraccio professionale con la Sampdoria fino a diventarne amministratore delegato. Nei sette anni in blucerchiato, oltre a riorganizzare il club, ha centrato la promozione in serie A (sempre con Novellino) e messo le basi per una importante solidità societaria e tecnica, tanto che la Sampdoria è ormai da anni una delle protagoniste in Coppa Uefa.. Ha rifondato pure il settore giovanile portando la Primavera al magnifico tris campionato-Coppa Italia-Supercoppa. L’operazione di mercato più clamorosa riguarda l’ingaggio di Cassano e la sua rinascita dopo l’esperienza negativa al Real Madrid. Marotta ha riportato un grande campione in Italia, quando ormai pochi credevano in un suo recupero ad alti livelli. Grande manager dotato di una spiccata attenzione verso le pieghe più segrete del calcio. Fa parte del Consiglio dell’Associazione Italiana del Direttori Sportivi.
20° PREMIO “GAETANO SCIREA” a CLAUDIO RANIERI: nasce a Roma (1951) dove inizia la carriera di calciatore ai tempi di Scopigno (1973). Solo sei presenze in giallorosso: nemo propheta in patria. La sua carriera da difensore però si sviluppa principalmente in provincia. A Catanzaro diventa una bandiera con il record di presenze in serie A (128). Chiude col calcio giocato tra Catania e Palermo. Il grande carisma personale lo porta subito a mettersi in luce anche come allenatore. La sua prima impresa gli riesce a Cagliari, in due stagioni dalla serie C alla serie A. Poi l’exploit col Napoli: quarto posto e ritorno in Europa. La sua definitiva consacrazione però arriva alla Fiorentina: ritorno in serie A e successivo trionfo in Coppa Italia e in Supercoppa italiana. Ranieri è anche il tecnico con maggior esperienza in club stranieri: Valencia (Coppa del Re e Supercoppa Uefa), Atletico Madrid e Chelsea (semifinale di Champions League e secondo posto in Premier League). Prima di rientrare in Italia resta inattivo due stagioni. Quindi la miracolosa salvezza del Parma che lo lancia verso la panchina italiana più prestigiosa. Riporta subito e brillantemente la Juventus in Champions League con una tattica spregiudicata e offensiva (Del Piero capocanniere in campionato a 34 anni…). Le due stagioni in bianconero confermano le sue grandi capacità di tecnico di calcio, in perfetta linea coi tempi, che contemplano la fiducia nei giovani del vivaio.