Di seguito i verdetti della giuria per le mascherate di gruppo…
- Donne di colore di Eleonora Francioni
Colpisce l’originalità del tema proposto e la sua risoluzione scenica. Alcune figure sono veramente molto accurate, quasi ad apparire “iperrealiste” e di notevole impatto espressivo. Simpaticamente riuscita è l’idea del treppiede che è sostegno e allo stesso tempo elemento formale. L’effetto cromatico complessivo è notevole. La mascherata ha sicuramente una rilevante presa visiva e colpisce per il sottile, ma elegante sarcasmo che la contraddistingue.
- A passo di coriandolo di Edoardo Ceragioli
Originale l’idea della ruota che disegna un coriandolo all’interno del quale eleganti stelle filanti tracciano le forme delle figure. Buoni e variegati i colori con un impatto visivo delicato e di notevole espressività.
- Prendiamoci in giro di Adolfo Milazzo
Apprezzabile l’idea del gioco di parole fra il titolo della mascherata e la sua risoluzione plastica. Le figure hanno forme morbide, modellate e rese in modo originalmente personale. I diversi personaggi, un po’ clown e un po’ bambini, suscitano un’aria di infantile stupore e di gioiosa poesia. I colori tenui e la serena espressività dei personaggi rimandano alla semplice e divertente emozione del carnevale.
- Il gran teatro dei burattini di Paolo Lazzari e Alessandro Servetto
La mascherata è di impostazione tradizionale, elaborata nella modellatura, curata nei particolari e di buona fattura nell’aspetto caricaturale dei personaggi. Discreta è la resa cromatica ed accattivante l’idea del teatrino che precede i personaggi e il Mangiafuoco che li conclude.
- Matrimonio all’italiana di Giampiero Ghiselli
Mascherata dai toni classici, curata nei dettagli e riuscita nella risoluzione caricaturale. La modellatura è buona anche se rende i personaggi un po’ rigidi e ripetitivi; discreti i colori anche se un po’ troppo uniformi. Simpatico l’uso del velo. L’impatto generale è garbato.
- Spettri pirati all’arrembaggio del tesoro di Viareggio di Roberto De Leo
Originale ed estroso il soggetto della mascherata anche se nel complesso risulta di non facile resa visiva. Buona la modellatura dei personaggi che però risentono di una marcata uniformità e buoni i colori anche se rendono troppo scuro l’impatto visivo complessivo. Riuscito il volto del mascherone principale e discreta anche l’idea della gabbia a vista dei figuranti che sembrano diventare organici con i mascheroni.
- I tarocchi del mago Afono di Giorgio Bomberini
La mascherata presenta un soggetto interessante ma è risolta in maniera un po’ prevedibile. Buoni e brillanti i colori ma la forma delle singole figure, troppo compatta e forzatamente scontata, rende un po’ semplicistico ed indifferenziato l’impatto complessivo. La modellatura risulta facilitata dalle figure in bassorilievo.
- Il vecchietto dove lo metto di Michele Canova
Mascherata tradizionale con le classiche figure della politica. Apprezzabile l’uso dei carretti con le biciclette ed i movimenti della testa di alcuni personaggi. Nel complesso appare discreta la modellatura e l’effetto caricaturale ma i colori delle varie figure sono troppo uniformi e un po’ opachi. Buona è apparsa la disposizione delle figure durante la sfilata anche se l’impatto generale non entusiasma.
- La Libecciata siamo noi di Marzia Etna
Discreta l’idea delle figure “straccate” dal mare. Discreti i colori e accettabile, anche se un po’ ripetitiva, la modellatura. Nell’impatto risolutivo la mascherata è nel complesso poco incisiva e coinvolgente.
- Quando i carri erano di cartapesta di Mario Neri
Buona l’intenzione narrativa proposta dal tema della mascherata. Sufficiente l’effetto cromatico delle figure che appaiono tuttavia approssimate nei particolari. Nell’insieme l’impatto risolutivo della mascherata appare poco coinvolgente.