Sorrisi ammiccanti. Colori accesi e vibranti. Dettagli che si allargano e catturano il visitatore, per condurlo in un mondo di creatività, genialità e fantasia. Una narrazione di impatto, a grandissime dimensioni. Una suggestiva passeggiata nella storia della grafica artistica contemporanea, che ha raccontato e continua a fare, con i suoi stili e tendenze, il Carnevale di Viareggio: dal futurismo ai linguaggi dei giorni nostri. Nasce con queste suggestioni il progetto grafico dei giganteschi murales sui portoni degli hangar, firmato dall’architetto Paolo Riani e realizzato dall’Ati, l’associazione temporanea di cinque ditte artigiane del Carnevale di Viareggio composta da: Carlo Lombardi, Massimo Breschi, Jacopo Allegrucci, Umberto, Stefano e Michele Cinquini, Roberto Vannucci.
Una completa trasformazione di piazza Burlamacco, al centro della Cittadella, che si identifica ancora di più nell’agorà dell’arte, attraverso una grande temporary exhibit, da ammirare solo “qui” ed “ora”, proprio nel senso dello spirito del Carnevale. Una grande mostra a cielo aperto con sedici dettagli dei manifesti più belli della storia del Carnevale, dipinti sulle facciate dei capannoni, che custodiscono i carri allegorici e l’hangar museo, per una superfice totale di duemila metri quadri.
Verranno riprodotti il grande Pierrot protagonista del manifesto del 1926, realizzato da Lucio Venna; la maschera futurista che suonava la tromba, a cavalcioni di un festoso pesce, con tanto di tuba, firmato da “Siro” (Umberto Spironello) per il Carnevale del 1930. Un portone accoglierà la grande vela che Uberto Bonetti, inventore di Burlamacco, realizzò per il Carnevale del 1937, mentre i riccioli della maschera al centro del suo manifesto del 1949 saranno un dettaglio scherzoso e colorato, sulla facciata di un altro hangar. Particolari del manifesto del 1952 saranno riprodotti sui portoni di due capannoni. Mentre il sorriso del grande volto immaginato da Bonetti per il manifesto del 1992 coprirà la superficie di un intero portone. Burlamacco apparirà su sei hangar: nelle elaborazioni grafiche dello stesso Bonetti, per i manifesti del 1967 e del 1973 e con il suo sorriso inconfondibile, nell’immagine che Franco Signorini realizzò per il 1984. Il suo volto, secondo le interpretazioni di Edoardo Ceragioli per il 2010 e di Stefano Giomi per il 2011 ed il suo profilo, firmato da Franco Anichini per il 2004, appariranno su tre portoni. Un hangar accoglierà la grande V rossa di Arnaldo Pomodoro per il Carnevale 1997, un altro ancora la maschera femminile di Giorgio Michetti per l’edizione 2017. Infine un portone vedrà riprodotto il vorticoso e colorato ballo di maschere che Uberto Bonetti immaginò per l’edizione 1968.
Gli artisti del Carnevale sono già al lavoro e i grandi murales saranno terminati entro la presentazione dei bozzetti 2021, in programma il 27 agosto.