Per anni Brunello Romani ha voluto che facesse da accompagnamento musicale allo spettacolo pirotecnico di fine Carnevale, immediatamente dopo i verdetti. E per anni ha diviso i viareggini tra chi lo riteneva struggente e melanconico, adatto per salutare il Carnevale che dava l’arrivederci all’anno venturo, e chi lo riteneva invece troppo triste…
Stiamo parlando del celeberrimo pot-pourri di Icilio Sadun, il medley di violini che eseguiva una serie di canzoni carnevalesche, dagli squilli dell’Orselli a “Il Carnevale a Viareggio”, da “Maschereide” a “Baccanale scapigliato”. Uno spettacolo di quasi un quarto d’ora che ebbe luogo al Teatro Eden a distanza di pochi mesi dalla fine della Seconda guerra mondiale: non a caso dalle note delle canzoni emerge la tristezza di chi aveva dovuto subire cinque anni di silenzio, di stop alle sfilate, anni fatti di bombardamenti e dolore.
Stefano Pasquinucci, sul suo blog racconta anche un simpatico aneddoto legato a questo monumento della musica carnevalesca viareggina: pare, infatti, che sia stato scovato per puro caso, grazie ad una signora che portò ad accomodare il proprio registratore a nastro e, soprattutto, al tecnico, che prima di ripararlo decise di riavvolgere il nastro per scoprire cosa vi si celasse. Merito suo se Viareggio e i viareggini, oggi, posso disporre di questo prezioso reperto.