Si è spento ieri mattina il carrista Beppe Domenici. Oltre a essere stato un valente pittore e scultore (ricordiamo la progettazione e la realizzazione della fontana di fronte al Royal) si è più volte cimentato come carrista all’interno del Carnevale.
Di lui principalmente si ricorda l’edizione 1952 del Carnevale, quando presentò il carro “Follie del progresso” (3° classificato) inventando, quale traino delle costruzioni carnevalesche, il trattore in sostituzione dei buoi. Il rapporto con il Carnevale è stato anche molto conflittuale. Un esempio fu la sua causa intrapresa contro il Comitato e Silvano Avanzini per rivendicare la progenitura del carro “Carnevale al vertice” portato al successo da Silvano nel lontano 1960.
Più volte artefice di costruzioni particolari come il “Senza parole” (1970), con un Picasso al lavoro in opere moderne e fuori dagli schemi, “Qualcosa da salvare” (1968), con un gigantesco e novello Noè intento a mettere in salvo, oltre che gli animali, anche le opere architettoniche italiane come la Torre di Pisa. L’ultima opera portata in corso fu il complesso d’apertura dedicato a Pinocchio per l’edizione del 1981.
Fonte: Viareggiointv.com