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Burlamacco e Ondina

Burlamacco e Ondina

La figura di Burlamacco, maschera ufficiale del Carnevale di Viareggio insieme a Ondina, compare per la prima volta nel manifesto del Carnevale 1931, disegnata dalla mano di Uberto Bonetti, ma il nome di Burlamacco gli verrà assegnato non prima del 1939.

Burlamacco e Uberto
Uberto Bonetti che lavora su un Burlamacco

Il pagliaccio contiene in sé moltissimi riferimenti a tante maschere della Commedia dell’Arte: gli scacchi biancorossi della tuta richiamano gli scacchi colorati di Arlecchino; il ponpon sulla tuta è quello del camicione di Pierrot; la gorgiera bianca e ampia rimanda a Capitan Spaventa; il cappello rosso imita quello di Rugantino; infine, il mantello nero è tipico di Balanzone.
Sullo stesso manifesto del 1931, Burlamacco è affiancato da Ondina, così da rappresentare le due anime della città di Viareggio: il Carnevale, rappresentato da un pagliaccio, e l’Estate, rappresentata da una bagnante in costume come usava all’epoca.

Burlamacco e ondina
Disegni per il manifesto di Carnevale 1931 di Uberto Bonetti presenti al GAMC di Viareggio

Fu Bonetti stesso a dare i nomi a quelle che sarebbero diventate le mascotte del Carnevale di Viareggio e di tutta la città. Il nome di Burlamacco fu forse suggerito a Bonetti dal nome del pittore fiorentino Buffalmacco, personaggio anche del Decameron di Boccaccio. Probabilmente, un contributo si deve anche al cognome Burlamacchi, da cui già derivava il nome del canale del porto Burlamacca.
La cerimonia di assegnazione del nome nel 1939 fu grande: venne ufficializzato il battesimo della maschera su una pergamena, firmata da Bonetti e controfirmata dai rappresentanti del Comitato, dell’Azienda turistica e del Dopolavoro. Ciononostante, Burlamacco ritornerà su un manifesto di Carnevale solamente nel secondo dopoguerra, nel 1946 per la precisione, mentre Ondina non apparirà più prima del 1980.

Burlamacco
Uno studio di Burlamacco presente al GAMC di Viareggio

La prima modifica alla maschera ufficiale del Carnevale di Viareggio avvenne nel manifesto del 1967, sempre per mano di Bonetti, che fece ricorso alla tecnica del finto collage, alternando i colori bianco e rosso ai colori bianco e nero. Bonetti fece la seconda grande modifica a Burlamacco nel manifesto del 1973, facendogli indossare un costume a scacchi quadrati.

Nel 1988 Burlamacco entra, come maschera ufficiale del Carnevale di Viareggio, al Museo delle Arti e delle Tradizioni popolari di Roma: il vestito è realizzato dalla Casa Mode Cerratelli di Firenze, mentre la testa in cartapesta è prodotta dai carristi viareggini. Un Burlamacco in cartapesta viene anche esposto al Museo dell’Uomo di Parigi.