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I veglioni

I veglioni

I balli di Carnevale, fin dalle loro origini, si tengono lungo il corso mascherato, ma anche in altri locali. Nel 1873 sono ospitati in locali pubblici, come il Teatro Pacini e il Regio Casinò, ma anche nelle abitazioni private. In particolare, molto ambiti erano i ricevimenti lussuosi nei palazzi lucchesi di Via Regia.
La struttura del tipico veglione era sempre la stessa: cenone con champagne a mezzanotte, balli tra stelle filanti e coriandoli e un concorso a premi per la maschera migliore.

Dopo la Prima guerra mondiale, con la rinascita del Carnevale, si aggiunsero altri ritrovi: il Margherita, il Principe di Piemonte e gli alberghi Kursaal, Royal, Regina, Imperiale, Esplanade, Astor, Plaza.
Un tipo particolare di veglione sono i veglioni di colore, dove le donne dovevano presentarsi con un abito di un colore specifico, mentre per gli uomini era necessario lo smoking. La serie dei veglioni di colore viene aperta con il Veglione verde-giada con guarnizione bianca al Kursaal nel 1925.
L’anno successivo toccò al Veglione ciclamino con guarnizione bianca al Teatro Politeama, che riaprì le porte dopo un restauro; nel 1927 il Veglione rosso-rosolaccio con guarnizione oro al Royal; nel 1928 il Veglione blu-aurora con guarnizione rosso-geranio al Casinò; nel 1929 il Veglione giallo-tiglio con guarnizione blu-oltremare al Regina; nel 1930 il Veglione lilla con guarnizione argento al Margherita.

Nel 1931 i veglioni di colore furono sostituiti dai veglioni del fiore e il locale che iniziò ad avere un discreto successo fu Da Poldo, caffè di classe sulla Passeggiata. L’anno successivo il Margherita lanciò i veglioni in costume con “Ballo incipriato del Settecento”, seguito nel 1933 dal Vaglione dell’Ottocento e nel 1934 da quello del Novecento. Nel frattempo, il Nucleo Universitario Fascista iniziò la serie delle Notti Goliardiche all’Imperiale, continuate poi al Kursaal.
Nel 1935 il Margherita iniziò una collana di veglioni intitolata “Della felicità”, interrotta dall’assenza di feste di Carnevale nel 1936 a causa della guerra in Etiopia. Ma la pausa durò poco, perché già l’anno successivo riprendono la serie dei veglioni di colore all’Esplanade con il Veglione viola-argento; mentre al Margherita si tiene il Veglione della spensieratezza. Stessa situazione negli anni successivi, con il Veglione verde-oro al Kursaal e Veglione dell’allegria al Margherita, poi Veglione viola-purpureo al Principe e Veglione del dolce sognar al Margherita.
Nel 1940 si tiene l’ultimo Carnevale anteguerra e gli ultimi veglioni sono il Veglione della pioggia d’oro al Margherita e la Grande Veglia al Casinò intitolata “Il popolo danzante”.

Dopo la Seconda guerra mondiale, nel 1946 riprendono i Veglioni: il primo del dopoguerra fu programmato al Royal, ma il Principe di Piemonte, sede del Nuovo Casinò, continuò la tradizione dei veglioni di colore fino al 1956, con il Veglione bianco-nero promosso dall’A.S. Viareggio-calcio.
Nel 1949 si tenne un veglione dedicato ai sosia di attori e attrici, dal nome “stelle e Divi del Cinema”, sponsorizzato dal giornale “Il Resto del Carlino”.
Tuttavia, non tutti i veglioni erano considerati ufficiali del Comitato, che si tenevano esclusivamente al Royal, Kursaal e Casinò, la cui organizzazione fu affidata prima alla Capannina di Franceschi, poi alla Capannina del Forte.
Nel 1955 l’organizzazione fu assunta da Sergio Bernardini e i veglioni furono ospitati al Continental (ex Explanade), dove fu indetto il Veglione del Cinema con la presenza di Sofia Loren. L’anno successivo intervenne invece Gina Lollobrigida al Principe-Casinò. Nel 1957 l’organizzazione dei veglioni ufficiali passò al proprietario del Caprice Alfredo Beneforti: solo un anno, prima di tornare nelle mani di Bernardini.
Negli anni Sessanta il Principe diventa la sede privilegiata per i veglioni ufficiali e l’organizzazione venne curata dagli stessi gestori dello stabilimento balneare.
Nel 1962 il Comitato programmò i Veglioni nel Galeone Santa Monica, quell’antico galeone ancorato all’interno del porto, lungo il molo di levante. Due anni dopo fu il Club Nautico a ospitare i Veglioni, mentre nel 1968 lo Show-boat “Versilia”, in navigazione fra i canali che collegano il porto-canale col Lago di Massaciuccoli.
Oltre ai veglioni ufficiali, negli anni Sessanta ne furono programmati altri a carattere popolare: Croce Verde, Federazione del Pci, Eden, Maestoso. Numerosi furono anche i locali non viareggini coinvolti nella programmazione dei veglioni: per esempio, il Gancino-Rendez-vous di stiana, la Bussola, il Carillon, l’Eur-hotel, il Sea-horse, il Tartaruga, la Caravella etc.

Dagli anni Settanta si avverte la crisi dei veglioni: più aumentano le serate rionali, feste in maschera ospitate dai rioni della città, più diminuiscono quelle dedicate ai veglioni, soprattutto con la nascita della prima festa rionale in Darsena. Infatti, il 20 febbraio 1971, alla vigilia del terzo corso mascherato, la Darsena organizzò una festa con tanto di barche illuminate, bande lungo la via Coppino e una padellata di pesce a distribuzione gratuita, dal titolo “Carnevale a Rio…ne”.
La Darsena fa solo da apripista alla tradizione, che presto coinvolgerà anche il Marco Polo, Torre del Lago e il “Rione Croce Verde” lungo Corso Garibaldi.

Negli anni Ottanta, ai soliti luoghi dove il Comitato organizza i veglioni, si aggiunge anche il Teatro Eden. Nel 1987, con l’avvento della Fondazione Carnevale, i veglioni tornarono a dividersi tra il Principe e il Royal: l’ultima organizzazione di Sergio Bernardini permise la partecipazione di personaggi famosi come Roberto Benigni, Lorella Cuccarini, Beppe Grillo, Peppino di Capri.
Dal 1990 al 1991 la programmazione dei veglioni non fu inserita nel calendario ufficiale del Carnevale, mentre nel 1992 tornarono al Principe e al Cavalluccio Marino a Lido di Camaiore. Interessante è il 1993 perché tutti i veglioni del Comitato si svolsero fuori Viareggio: al Cavalluccio, alla Bussola, al Faruk, alla Canniccia e al Vittoria di Marina di Pietrasanta.

I VEGLIONI DEI BAMBINI

Già dagli anni Venti, il pomeriggio di Giovedì Grasso era riservato ai ragazzi.
La programmazione dei veglioni organizzati per i giovani si tenne fino al 1937 al Kursaal, poi furono trasferiti al Margherita fino al 1940. Nel 1946, con il Carnevale del dopoguerra, fu inaugurato al Royal il “Festival dei piccoli”. Nel 1960 la nuova sede divenne il Margherita. Negli anni Settanta la sede si spostò al Piper (ex Caprice) e poi al Principe.
Nel 1979, in occasione dell’Anno del fanciullo decretato dall’ONU, il veglione dei ragazzi ebbe una speciale programmazione con la presenza di Sbirulino e Sandra Mondaini e Raimondo Vianello parteciparono anche a una speciale festa condotta da Pippo Baudo a Bussoladomani.
Negli anni Ottanta, con il trasferimento all’Eden dei veglioni ufficiali, fu trasferito anche il veglione per i ragazzi, chiamato “Grande festa dei bambini”. Nel 1982, i pomeriggi furono spostati dal Giovedì al Martedì Grasso per via del nuovo calendario dei corsi, che aveva spostato l’ultimo corso alla prima domenica di Quaresima: la giornata di Martedì divenne “La Giornata della fantasia” con tanti spettacoli su un palcoscenico allestito in Piazza Mazzini.
Il palcoscenico in Piazza Mazzini fu adottato fino al 1986, quando il maltempo costrinse gli organizzatori a spostare la festa al Principe, dove si stabilizzerà nel 1987 con l’avvento della Fondazione Carnevale e il ripristino al Giovedì Grasso del pomeriggio dedicato ai ragazzi.
Nel 1989 il “Pomeriggio dei ragazzi” divenne la festa rionale del Varignano e lì continuò a essere programmato anche negli anni seguenti: dal 1993, il pomeriggio dei ragazzi si celebrerà di sabato, vigilia del secondo corso mascherato.