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La Libecciata e Maschereide

La Libecciata e Maschereide

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Una foto della Libecciata (anni ’50)

La Libecciata è la prima banda folkloristica della città, nata nel 1954, che si ispirò alla Rumpe e Streppa, banda di Finale Ligure, invitata al corso mascherato nel 1953.
Il nome “Libecciata” è suggerito dal vento di libeccio: la nuova banda doveva essere una folata di vento calda, un soffio di note per le strade della città. Questa idea nacque al Bar Bengasi, che si trovava all’angolo di via Puccini e via Cairoli, per volontà di Fausto Bemi, insieme a Rodolfo Puccetti, Luciano Marcucci, Vittorio Bresciani, Stefano Sciarra e Aldo Bolelli.


Per la scelta delle divise fu indetto un concorso: venne scelta la proposta “Delfino”, la cui busta di accompagnamento, invece di contenere le generalità dell’autore, conteneva il nome di Burlamacco, chiaro pseudonimo di Uberto Bonetti.

La prima uscita della Libecciata fu al Politeama per la Festa della Canzonetta, poi sui Viali a mare per la seconda domenica di Carnevale. I componenti della banda erano 120, ciascuno in divisa bianco azzurra e con il proprio strumento musicale o con oggetti stravaganti e rumorosi, guidati da una ragazza.
La presidenza del Consiglio di amministrazione fu assunta da Rodolfo Puccetti e il direttore musicale divenne Vittorio Bresciani, mentre Aldo Bolelli, insegnante di educazione fisica, ne divenne l’istruttore ginnico. La banda si munì anche di un proprio inno: « E’ qui giunta col soffio di libeccio, che dal mare spira e l’onde fa ingrossar, questa balda gioventù…».
La prima mascotte fu Maria Grazia Billi.

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Una foto di Maria Grazia Billi


Dopo la sua prima comparsa in televisione, durante il corso mascherato nel 1954, la Libecciata fu richiesta anche in altre parti d’Italia e d’Europa.

Nel 1971 si unirono alla banda anche le majorettes e dall’anno successivo furono reclutati ragazzi dai 9 ai 12 anni per una “Minibanda dell’allegria”, ma questa seconda iniziativa non andò a segno.
Nel 1974 iniziò il declino della Libecciata: durante il suo Ventennale, la banda doveva presentarsi con nuovi strumenti e divise, ma ciò non accadde. Inoltre, negli anni successivi, la banda subì numerose difficoltà economiche, dovute anche alla necessità di reclutare musicanti fiori Viareggio e ad alcune incomprensioni sia del Comune sia del Comitato.
E così, durante il Carnevale del 1981 si assistette all’ultima apparizione della Libecciata. A gennaio dello stesso anno, la presidenza della Libecciata passò a Osvaldo Livi e il ruolo di direttore musicale ad Anselmo Pulga, che si fecero interpreti di un appello alla città: «La Libecciata sta morendo d’inedia».
Nemmeno la Lotteria nazionale riuscì a far ottenere nuovi finanziamenti alla banda, così come fu inutile una sottoscrizione aperta fra cittadini nel 1986. Nello stesso anno i giornali riportarono una delibera comunale che assegnava venticinque milioni alla Libecciata: soldi che non furono mai prelevati.

Con l’avvento della Fondazione Carnevale nel 1987, fu proposta l’istituzione di una nuova banda, diversa dalla Libecciata: altro nome, maggior numero di musicanti, minor numero di rumoristi e l’inserimento delle maschere. Per la nuova banda fu scelto il nome Maschereide, tratto dalla canzonetta ufficiale del 1992 di Maffei e Sadun. Il compito di creare la nuova banda spettò alla Filarmonica Giovanni Pacini.

Maschereide ebbe la sua prima uscita ufficiale nel 1989, schierata alla stazione il 21 gennaio per l’arrivo del Treno d’Europa. La caratteristica particolare di questa banda stava nella presenza delle maschere della Commedia dell’arte, guidate da Burlamacco mazziere e dalle majorettes. Le divise erano rosse con alamari dorati e pantaloni scuri, in capo un berretto marinaresco.