È finita così. È finita come doveva finire, con decine e decine di maschere a ballare sul palco sull’aria di Come un coriandolo. È finita così la 1.a edizione del Festival di Burlamacco, manifestazione per canzoni inedite carnevalesche, con una strizzatina d’occhio alle mitiche Canzonette dei Rioni degli anni Ottanta.
E proprio quell’atmosfera è parso di rivivere, nel Teatro Jenco ieri sera. Un pubblico traboccante e travolgente che ha attivamente partecipato al Festival, ascoltando, cantando e ballando le nove canzoni in gara.
Un pubblico che ha potuto ammirare il coro della scuola elementare Santa Marta che in rappresentanza del Rione Varignano ha eseguito la canzone Magica Viareggio, il coro della 1.a C della scuola media Jenco che in rappresentanze del Rione Campo d’Aviazione ha eseguito la canzone Che grande idea, il coro della 1.a D scuola media Jenco che in rappresentanza del Rione Darsena ha eseguito la canzone Polvere di sole, nonché il coro della scuola elementare Dorotee che in rappresentanza del Rione Mare ha eseguito la canzone Ride Viareggio. Carnevalari del futuro, un futuro che, a giudicare da quello che si è visto ieri sera, è già presente.
E a sancire la linea di continuità con le mitiche Canzonette dei Rioni, gli interventi di Claudio Morganti, Alessandro Bonuccelli e Stefano Pasquinucci, che hanno potuto rivedersi in una indimenticabile parodia della Madama Butterfly, presentata nella Canzonetta dei Rioni del 1983, e Adriano Barghetti, Vincenzo Puosi e Bobo Pasquinucci, riproposti nell’altrettanto indimenticabile scenetta dei coltellacci, tratta dalla Canzonetta dei Rioni del 1982.
È finita così. Ieri, oggi, domani, Viareggio è sempre il Carnevale.