Sogno di una notte di fine estate. Il sogno, di un’intera generazione, che prima la realtà ha fatto svanire e che oggi, invece, torna a concretizzarsi. Per quindici giorni, a voler esser pignoli. Che poi è la durata della mostra fotografica «Il sogno: storia di una generazione – anni ’60- ’70»: l’esposizione aprirà i battenti questo pomeriggio alle 17, al Museo della Marineria in Darsena (l’ingresso è gratuito), e sarà visitabile ogni venerdì, sabato e domenica fino al 25 settembre, dalle 16 alle 19.
Ad organizzare la mostra, patrocinata dalla Provincia di Lucca, è il Club Amici di Gastone, gruppo di amici di vecchia data cresciuto nella Darsena degli anni Sessanta. Ovvero in quel preciso momento storico che rivive nelle fotografie esposte, tutte provenienti dagli archivi personali di cittadini qualsiasi. Una mostra, dunque, che parte dal basso e fa rivivere la Viareggio di quegli anni, gli «Anni Irripetibili».
La politica. Il Sessantotto, il referendum sul divorzio, gli «anni di piombo»: impossibile parlare di quelle due decadi saltando a pié pari le varie implicazioni politiche. I toni della discussione erano alti, altissimi, e a Viareggio ne sanno qualcosa. Il «Maggio francese» era ancora uno scenario remoto quando, nel febbraio 1967, mille studenti scesero in strada per protestare contro il Piano Gui, una riforma scolastica contestata dalle classi meno abbienti. Seguirono violenti tafferugli tra manifestanti e forze dell’ordine. Il giorno successivo, in segno di solidarietà, i lavoratori dei cantieri navali scioperarono ed una folla di 5mila persone assediò la sede del Commissariato di Viareggio: fu evitato il peggio grazie all’intervento di alcuni sindacalisti e, successivamente, il commissario Di Mambro fu sollevato dall’incarico.
Musica e teatro. Ma non furono solamente anni turbolenti, quelli. Furono due decenni in cui proliferarono tanti gruppi musicali dai nomi improbabili, come i New Dreams, i Four Lions, i Los Peones. E poi c’erano i luoghi di ritrovo, come l’Hop Frog in piazza Campioni, il Bar Manetti alla Galleria Nettuno, il Bar Parma in via Battisti ed il Piper vicino alla Fossa dell’Abate. Fiorirono anche movimenti artistici – vedi l’astrattismo concreto di Vinicio Berti – e, soprattutto, a Viareggio venivano spesso Dario Fo, Franca Rame e Giorgio Gaber.
I primi viaggi. All’epoca i giovani sperimentarono anche le prime avventure nelle grandi capitali europee, che avevano il sapore della conquista. Oggi, tra le mura del Museo della Marineria, chi ha vissuto quel periodo potrà fare un altro viaggio, questa volta alla «riscoperta» di sé stessi. E i giovani scopriranno chi erano davvero i loro genitori e zii.
Articolo di Simone Pierotti – Il Tirreno | 10.09.2011