Oggi in rassegna la prima parte delle mascherate in gruppo in concorso quest’anno.
Al lupo! Al lupo! di Giorgio Bomberini
Come nelle favole si grida “al lupo, al lupo!”, così un estemporaneo Cappuccetto Rosso si è trovato nel bosco della politica circondato da comunisti sotto forma di lupi. Infatti il Cavaliere dà del comunista a tutti coloro che osano ostacolarlo.
Così i magistrati, come i cinesi, gli industriali, i mass media, la stampa, i paesi dell’est, il prode Bertinotti eletto Presidente della Camera, vengono visti sotto forma di ferocissimi lupi che dopo le elezioni tentano di mangiarselo.
Zapping: cervelli alla deriva di Michele Canova
Un telecomando che, assumendo quasi le sembianze di un alieno, diventa insieme ad un televisore (con tanto di occhio centrale di controllo) padrone assoluto delle menti ormai plagiate di ogni telespettatore, il quale porta la sua testa sotto il braccio e si abbandona alla “deriva” di una mente inscatolata da un televisore. Forse quando i canali televisivi erano soltanto due e il telecomando era solo uno strumento da film di fantascienza anche la televisione era a dimensione umana; ma ora tra parabole, satelliti, cavi, cavetti, controcavetti e telecomandi…guardiamo un po’ di tutto saltando da un canale all’altro. E alla fine, quando ci rendiamo conto che non stiamo più guardando nulla, possiamo veramente dire che…i nostri cervelli sono alla deriva.
…Quando la banda passò… di Edoardo Ceragioli
Così recitava il verso di una canzone di successo di tanti anni fa…
Così recita, oggi, il motto di questa mascherata. Otto improbabili musicanti percorrono i viali a mare di Viareggio nell’intento di portare gioia e speranza alla folla che impazza al Carnevale. Al loro passaggio le tristezze e le preoccupazioni cedono il posto all’allegria e alla spensieratezza, canti e danze diventano protagoniste mentre musica e colore acquistano il loro vero valore al cospetto della folla. Prende forma, così, un’atipica banda che con ottoni luccicanti, fiati solfeggianti e ritmiche percussioni, trasforma in sorriso tutto ciò che incontra nel suo percorso. Le persone, a suon di coloratissime note, vengono travolte dall’euforia dei musicanti, che con la loro forma surreale trasportano lo spettatore in una surreale realtà, una realtà effimera e fugace che svanisce nel momento in cui le esuberanti note si allontanano all’orizzonte, lasciando così un senso di nostalgica attesa nei cuori della gente che aspetta fremente il ritorno della Banda…
“…un uomo serio il suo cappello per aria lanciò…
…una ragazza che era triste sorrise all’amor…
…ed una rosa che era chiusa di colpo sbocciò…
…quando la banda passò…”
Immersi nella lettura in un mare di cultura di Roberto De Leo
Il Carnevale, il mare e la cultura sono alcuni degli elementi che maggiormente contribuiscono a caratterizzare e a rendere famosi l’immagine e il nome di Viareggio in Italia e nel mondo. Questa mascherata presenta elementi della fauna marina immersi nell’insolita veste di attenti lettori e quello che leggono fa riferimento diretto alla specie del pesce-lettore. Ecco allora che un Pescecane legge La carica dei 101, la Balena si cimenta con Pinocchio, lo Scorfano si tuffa nella lettura de Il brutto anatroccolo, il Pesce Pagliaccio alterna la lettura di un libro sulla storia del Carnevale alle pagine colorate della rivista Viareggio in maschera, il Pesce Spada legge Le avventure di Zorro, il Pesce Trombetta s’immedesima nei panni del Pifferaio magico, il Pesce Martello è immerso nella lettura di un manuale di bricolage e sogna di partecipare alle realizzazione di un carro carnevalesco, e infine il Pesce Palla sogna campi di calcio, tiri in porta e goal mentre legge notizie di scandali del pallone ed intercettazioni telefoniche sulle pagine dei quotidiani sportivi.
Otto pesci concentrati nella lettura e che nell’atto di sfogliare le pagine creano un’ onda lieve che increspa il mare della cultura nel quale sono magicamente immersi: una mascherata che con umorismo e ironia invita a considerare il mare e la cultura due patrimoni da salvare e valorizzare.
Vissi d’arte vissi d’amore: le donne di Puccini di Marzia Etna
Questa mascherata vuol essere un omaggio a Giacomo Puccini: non vuole essere una presa in giro del nostro grande maestro che ha portato la poesia delle sue opere in tutto il mondo, ma si propone di guardare le sue opere sotto una luce ironica che è propria dello spirito del Carnevale e dei viareggini. Quindi, perché no, una Tosca con tanto di occhio nero oppure la gelida manina di Mimì ghiacciata e infreddolita o anche “Nessun dorma” con una principessa Turandot assonnata con tanto di cuscino. E che dire de La fanciulla del west con pistoloni e carte da gioco che più che fanciulla è un’arzilla vecchietta, o di Manon Lescaut con mani da capogiro. La Butterfly si fuma una bella pipa attendendo di vedere all’orizzonte un fil di fumo, il tutto bagnato dalle lacrime di Liù per l’amore non corrisposto dal principe Calaf. E il Gran Maestro Puccini in poltrona con tanto di sigaro dirige le sue donne nella sfilata carnevalesca.
Santo subito di Giampiero Ghiselli
Marcello Lippi ha fatto il miracolo, l’Italia è campione del mondo.
Da tutta l’Italia e in particolare da Viareggio si leva un grido: “Santo subito!”. Dopo la meravigliosa avventura dei mondiali di calcio, in città si è parlato di Lippi ovunque; chi lo voleva sindaco, chi presidente del Carnevale, chi patrono. Noi abbiamo pensato di proporlo ironicamente su una portantina papale, acclamato come Santo. Apre la mascherata l’amico fraterno del mister, il dottor Enrico Petri, altro simbolo della viaregginità verace e operosa.
Italian Circus di Paolo Lazzari e Alessandro Servetto
Una parodia del nuovo governo italiano paragonato ad uno spettacolo circense. I politici del nuovo governo sono stati catapultati in un’arena gitana con tanto di telecamere e proiettori puntati su di loro. Ognuno dovrà cimentarsi in ciò che meglio gli riesce: ovviamente Prodi non poteva che vestire i panni del nuovo direttore del Italian Circus, spalleggiato dalle sue inseparabili vallette gitane Fassino e Rutelli. Mentre in disparte Bertinotti sta per sparare in aria l’uomo cannone Casini, il Presidente della Repubblica si è messo nei panni di un giocoliere che al posto delle sfere gioca con le teste di alcuni suoi avversari nella corsa al Quirinale (Ciampi, Amato, Ferrara e D’Alema). Segue poi il Presidente del senato Marini che si diletta con una verticale e che, per rendere il numero ancora più difficile, fa girare con in piedi delle sfere raffiguranti il volto dell’ex presidente Marcello Pera. Riscuote un po’ meno successo il fachiro Pannella che ripropone uno sciopero della fame. Chi invece riscuote più successo di tutti, dopo aver incantato giornalisti, politici e italiani, è sempre Mr Silvio che si mette alle prova con un numero straordinario da incantatore di serpenti: se riesce anche con loro può ben dire di aver incantato tutta l’Italia!
Non perdiamo la rotta di Adolfo Milazzo
Ci sono drammi reali, guerre da una parte, inquinamento e catastrofi dall’altra, che producono in tutti noi un forte disorientamento, smarrimento, se non addirittura sgomento. Dove andiamo? Qual è la rotta da seguire? Tra un piccolo vascello e un gozzetto troviamo un Capitano, un Pirata, un Mozzo, un Pescatore, una Vedetta, un Cambusiere, un Marinaio, che seguono la Rotta, figura appunto “mal-ri-dotta” con tanto di ingessatura alle braccia, cerotti sul viso ma che ancora sfoggia il faro acceso sulla testa a farle da guida. L’uomo, come Ulisse, è sempre alla ricerca di qualcosa che lo meravigli, lo stupisca, lo esalti, lo appaghi, lo renda sostanzialmente felice. Purtroppo spesso si confondono le cose buone con quelle cattive ed allora è facile perdersi, il mare è grande… Dalla marineria è nato anche il nostro Carnevale, manifestazione unica al mondo nel suo genere. Il mare è vita, è culla dell’umanità; ogni tanto ci scuote col suo rumore, ci spaventa con la sua forza, ci fa paura: proprio come la vita. A volte la rotta da seguire non è certo facile, è un po’ malandata, un po’ “rotta”, per così dire. Non bisogna disperare. L’esistenza è dura per tutti, proprio per questo bisogna cercare di non perderla… la Rotta, s’intende.
Arti in maschera di Mario Neri
“Impara l’arte e mettila da parte” così cita un vecchio proverbio. Vuol significare che tutto quello che si impara, prima o poi, può tornare utile.
Qui si parla invece di arti vere e proprie, come la pittura, la scultura, l’architettura, la musica, la fotografia. Queste sono arti molto difficili da imparare. Con certe qualità ci si nasce e basta, quindi, come cita un altro proverbio “è inutile cavare sangue da una rapa”.
Paurosamente divertenti di Luciano Tomei
Chi di noi non ha trascorso qualche minuto spensierato in compagnia degli Addams?
Vorrei far rivivere nel clima grottesco e buffo del Carnevale questi personaggi paurosamente divertenti e adatti a tutte le età. Questa mascherata è quindi un omaggio a quella celebre famiglia costituita da personaggi ben strani. L’idea di farli passeggiare sui nostri viali a mare mi ha spesso solleticato la fantasia; quest’anno ho deciso di invitarli come ospiti particolari…: tranquilli, dormono da me, alla Cittadella.