Donatella Francesconi, de Il Tirreno, ha intervistato Elio Tofanelli, ex-Presidente della Fondazione Carnevale.
Tornato a vivere la sfilata da semplice cittadino dopo dieci anni di presidenza, Tofanelli commenta il Carnevale e si toglie qualche sassolino dalle scarpe.
Questa l’intervista completa:
Un piccolo segreto ce lo può confidare: che fine hanno fatto cilindro e farfallone?
Il fioccone è diventato un papillon, come ha potuto vedere chi domenica pomeriggio mi ha incontrato sui viali a mare.
Un giudizio sui carri… o è troppo presto?
Dovrò sicuramente rivederli, prima di esprimere un’impressione definitiva. Certo, ce ne sono alcuni che fanno discutere. E credo che in tre, alla fine, si contenderanno il primo premio. Devo dire che i carri di seconda categoria mi sono sembrati tutti di buon livello, mentre tra le mascherate qualcuna è negativa. Voglio sottolineare, però, lo sforzo e l’impegno di tutti. E sono contento che tutto sia filato liscio…
La vedremo anche ai prossimi corsi?
Sicuramente sì.
E in tribuna l’hanno invitata?
Sì, spetta di diritto agli ex presidenti della Fondazione. È l’unico posto dove sono stato invitato ufficialmente.
Poi, però, in tribuna non s’è fatto vedere…
Non ci sono stato per godermi finalmente il Carnevale, un po’ per non creare polemiche che potevano nascere anche da una frase buttata lì per caso. E poi, diciamolo, se si vuole star bene si cerca di evitare certi incontri… Anche perché mi è sembrato che la magia del Carnevale sulla tribuna non abbia fatto il miracolo…
Elio Tofanelli non ha smesso di ruggire…
Per fortuna è arrivato Carnevale e allora mi maschero e dico quello che deve essere detto. A partire dal fatto che il diritto era dalla mia parte. Io avevo ragione e gli altri mi hanno fatto una prepotenza…
Ha però scelto di non far valere quel diritto, una volta lasciata la presidenza. Perché?
Quando si ha contro una città, la stampa e il proprio partito…
Torniamo al Corso Mascherato: una cosa che non le è piaciuta?
Mi sembra che le coreografie dei carri possano essere migliorate.
Un lato positivo?
La magia del Carnevale di Viareggio regge sempre.
Qualcosa che poteva essere fatto e non lo è stato…Utilizzare i temi proposti dai carristi, dall’immigrazione alla satira politica, per far parlare della manifestazione gli organi di informazione nazionale. Gli spunti per riuscirci c’erano davvero tutti. Invece mi sembra che questo passaggio sia stato mancato.