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Le canzoni del Carnevale dal 1990 al 1999

Le canzoni del Carnevale dal 1990 al 1999

I testi dei concorsi canori degli anni ‘900 li potete trovare in questa pagina.

I testi delle canzoni del Carnevale di Viareggio dal 1990 al 1999. Potete ascoltare i brani e leggere i testi qua sotto:

Attenta, attenta Europa
Attenta a quel che fai
La storia gira, gira
Non fermarti mai
Attenta, attenta Europa
Forse non lo sai
Lo squalo traditore
Ti vuol mangiare ormai

Attenta all’oppressore
Attenta al dittatore
Nel segno della pace
Non ci tradire mai
Armati di coraggio
Ardenti di passione
Gridiamo a tutto il mondo
Trionfo e libertà

Ma tu dovrai lottare
E non mollare mai
Sei come una bandiera
Attenta ai figli tuoi

Armati di coraggio
Ardenti di passione
Brindiamo a tutto il mondo
Trionfo e libertà

Attenta, attenta Europa
Attenta a quel che fai
La storia gira, gira
Tu non fermarti mai
Attenta, attenta Europa
Forse non lo sai
Lo squalo traditore
Ti vuol mangiare ormai
Attenta, attenta Europa
Attenta a quel che fai
La storia gira, gira
Tu non fermarti mai
Attenta, attenta Europa
Forse non lo sai
Lo squalo traditore
Ti vuol mangiare ormai
Attenta, attenta Europa
Attenta a quel che fai

Il viareggino, quello genuino
Lo puoi trovare solamente in via Coppino
Il viareggino, sopraffino
Si sceglie sempre il domicilio in via Virgilio e giù di lì
E per Viareggio non c’è rimedio
Se Burlamacco al Balipedio non ci va
Darsena, pensaci tu
Perché quegli altri ‘un s’han fa più

Darsena, vent’anni di maschere
Darsena, siamo tutti con te
Darsena, sei la voglia di vivere
Di ballare e di prendere
Questa vita com’è
Darsena, vent’anni di favola
Darsena, Carnevale da re
Darsena, sulle sponde del mare
Fa questo canto per te

Il viareggino, quello genuino
Lo puoi trovare solamente in via Coppino
Il viareggino, sopraffino
Si sceglie sempre il domicilio in via Virgilio e giù di lì
E per Viareggio non c’è rimedio
Se Burlamacco al Balipedio non ci va
Darsena, pensaci tu
Perché quegli altri ‘un s’han fa più

Il viareggino, quello genuino
Lo puoi trovare solamente in via Coppino (za-za)
Il viareggino, sopraffino
Si sceglie sempre il domicilio in via Virgilio e giù di lì
E per Viareggio non c’è rimedio
Se Burlamacco al Balipedio non ci va
Darsena, pensaci tu
Perché quegli altri ‘un s’han fa più!

Viva la Repubblica del polpo della Darsena
Viva il baccanale quando scende per la via
Con la prima maschera che trovi vieni Darsena
Paradiso della libertà
Sulla terra questa è la più piccola Repubblica
Ma di Carnevale è la più grande che ci sia
Gira per la strada un odorino che ti stuzzica
Prenditi un cacciucco d’allegria

Se sei stonato non ti preoccupa’
Trinca del vino e poi lasciti anda’
Cantando insieme ai darsenotti
Diventi come Pavarotti
E se ti logri perché non sai balla’
Qui c’è un risotto che fa resuscita’
Dentro le gambe ti ci senti dello zenzero
E balli meglio della Carrà

Magico Puccetti, presidente della Darsena
Da quest’anno siamo tutti quanti in mano a te
Ma se tu fai il biscaro, ti cuciniamo in pentola
E facciamo il Pagni nostro re
Oh Tobia che spari tutti i giorni cento moccoli
Perché Mario, il Bindi, le palanche non ti dà
Metti alla Susanna una parrucca tutta boccoli
Sulla strada portela a balla’

Se sei stonato non ti preoccupa’
Trinca del vino e poi lasciti anda’
Cantando insieme ai darsenotti
Diventi come Pavarotti
E se ti logri perché non sai balla’
Qui c’è un risotto che fa resuscita’
Dentro le gambe ti ci senti dello zenzero
E balli meglio della Carrà

E se ti logri perché non sai balla’
Qui c’è un risotto che fa resuscita’
Dentro le gambe ti ci senti dello zenzero
E balli meglio della Carrà!

I vecchi travicelli non si vedono più
C’è un soffitto blu
Rosse mattonelle al pavimento non hai
È più elegante il passo sul parquet
Stoffa alle pareti costa cara, però
Fodera le stanze ch’è un bijou
Fresche le facciate con l’intonaco cachi

Dove sono andate?
Son fuggite lipperlì!
Se vuoi le lezzore, lezzore
Siamo noi
Chiuse nel cassetto dei pensieri tuoi
Languide, subdole, siamo noi
Tutte quante appiccicose!

Lezzore, lezzore siamo noi
Messe in libertà
Vola di qui
Vola di là
Nella tua coscienza
Troppo bene si sta

Datti da fa’
Viemmi a cercà!
Caro “folletto”, così perfetto
Qui dove siamo non ti riesce puli’!

Lezzore, lezzore siamo noi
Tele di un ragno che fu
E dentro l’anima siamo la TV
De’ ppeccatacci che hai!
Colla cappa elettrica il puzzo non c’è
Basta fare “Click”

Comodo il termostato, fa tutto da sé
Caldo, però senza caliggine
Pieni di cambiali sulla Volvo si va
Ma oggi giorno tutti fan così

Compro bello nuovo un salotto “Rococò”
Cerco ma ‘un le trovo
Dove sono non lo so

Se vuoi le lezzore, lezzore
Siamo noi
Chiuse nel cassetto dei pensieri tuoi
Languide, subdole, siamo noi
Tutte quante appiccicose!

Lezzore, lezzore siamo noi
Messe in libertà
Vola di qui
Vola di là
Nella tua coscienza
Troppo bene si sta

Datti da fa’
Viemmi a cercà!
Caro “folletto”, così perfetto
Qui dove siamo non ti riesce puli’!

Lezzore, lezzore siamo noi
Tele di un ragno che fu
E dentro l’anima siamo la TV
De’ ppeccatacci che hai!
Vola di qui
Vola di là
Nella tua coscienza
Troppo bene si sta

Datti da fa’
Viemmi a cercà!
Caro “folletto”, così perfetto
Qui dove siamo non ti riesce puli’!

Lezzore, lezzore siamo noi
Tele di un ragno che fu
E dentro l’anima siamo la TV
De’ ppeccatacci che hai!

Con quel naso tutto palla e quegli occhi un po’ da clown
Ma dove vai, dove vai, eh?
Dove vai?

C’è tanta voglia di allegria sulla spiaggia, lungo il mare
C’è il ministro e la signora con lo smoking tutto a pois
E tu, che fai? Ma dove vai, beh?
Dove vai?

Ma vieni con me dentro a questo Carnevale
Tutto burlone viareggino, lasciati andare
In questo Carnevale, Carneval, s’il vous plaît un Carnaval

Corri, corri, corri, corri con le braghe tutte rotte
Ma dove vai, dove vai, eh?
Dove vai?

Dietro ai carri dei politici un po’ pelati e un po’ no
E una persona sta ridendo travestito da Pierrot
E tu che fai? Ma dove vai, uè?
Dove vai?


Ma vieni con me dentro a questo Carnevale
Tutto burlone viareggino, lasciati andare
In questo Carnevale, Carneval, s’il vous plaît un Carnaval

Vieni con me dentro a questo Carnevale
Tutto burlone viareggino, lasciati andare
In questo Carnevale, Carneval, s’il vous plaît un Carnaval
Carnevale, Carneval, s’il vous plaît un Carnaval
Carneval, Carneval
Carneval, Carneval
Carneval, Carneval

Venditori, attori e chansonnier
Tutto il calendario
Quale scarpe al calzolaio
Ma dal teleschermo ormai si sa
Puoi cambiare la realtà
È l’ascolto che ti porta su
Se raggiungi il tetto
Sbanchi e vinci il Telegatto
Conta molto e tu deciderai
Berlusconi o Mamma Rai

Lo scontro si fa acceso per un telo ??? in più
Da sempre l’Oscar è il più conteso in tutte le TV
L’indagine statistica poi ci dimostrerà
Chi merita di avere tutta la pubblicità

E i pagliacci ridono in TV
Tale grande circo
Mettono le trecce a largo
Chi fa centro e col programma va
Fa un contratto da pascià

Lo scontro si fa acceso per un telo ??? in più
Da sempre l’Oscar è il più conteso in tutte le TV
L’indagine statistica poi ci dimostrerà
Chi merita di avere tutta la pubblicità

E i pagliacci ridono in TV
Tale grande circo
Mettono le trecce a largo
Chi fa centro e col programma va
Fa un contratto da pascià

Con tutto il peso addosso, lento è stato il passo
Ma arrivi finalmente, arrivi fra la gente
Chi far passa tan asso, chi ti ruba l’osso
È contro l’interesse dei primi della classe
‘Un basta il compromesso, è un segno di progresso
Firmate i documenti e a tutta forza avanti
Da un desiderio immenso, da un coro di consenso
Sei nata vecchia Europa unificata

Chi va piano va sano e va lontano
Evviva che gran festa, urrà che gran baccano
Europa non hai lottato invano
La gente è pronta a prendersi per mano
Attenta a non dar retta al ciarlatano
Chi va piano va sano e va lontano
L’Europa è come il volo di un gabbiano

Col muro di Berlino, il crollo che casino
Di libertà c’è un vento, è un grande cambiamento
Dal fondo americano, noi sognammo invano
A questa tua canzone, nel segno dell’unione
Hai vinto la sommessa, suona la gran cassa
E dello zibaldone, rinnova l’emozione
Da un desiderio immenso, da un coro di consenso
Sei nata vecchia Europa unificata

Chi va piano va sano e va lontano
Evviva che gran festa, urrà che gran baccano
Europa non hai lottato invano
La gente è pronta a prendersi per mano
Attenta a non dar retta al ciarlatano
Chi va piano va sano e va lontano
L’Europa è come il volo di un gabbiano

La gente è pronta a prendersi per mano
Attenta a non dar retta al ciarlatano
Chi va piano va sano e va lontano
L’Europa è come il volo di un gabbiano
L’Europa è come il volo di un gabbiano

Censura

Nel bel paese del sole e del mare
Il presidente si mise a parlare
E se parlava di grandi misteri
I coccodrilli piangevano seri
Al Quirinale sta di casa quel maresciallo
Ogni mattina prende qualcuno per suo fratello
L’Italia intera va trasformando in una volta
Che nella me-me-melma ormai galleggia

Coccodrilli, attenti a voi
È arrivato il Presidente
Coccodrillo pure lui
Ma comanda veramente
Coccodrilli contro noi
Con il vizio di rubare
Coccodrilli, adesso o mai
Qui è tutto da rifare

Sull’Alto Colle son schierati ad aspettare
I corazzieri tutti intorno al tricolore
E mentre lui parla ai comunisti da Gesù Clavio
Qualcuno pensa che tenga gli scheletri dentro l’armadio
Per porre fine a questi infami casini
Si fida solo di Craxi e di Fini
Mentre lo Stato se n’è andato già a puttana
Forse progetta una Repubblica di Panamá

Coccodrilli, attenti a voi
È arrivato il Presidente
Coccodrillo pure lui
Ma comanda veramente
Coccodilli contro noi
Con il vizio di rubare
Coccodilli, adesso o mai
Qui è tutto da rifare

Coccodrilli, attenti a voi
È arrivato il Presidente
Coccodrillo pure lui
Ma comanda veramente
Coccodilli contro noi
Con il vizio di rubare
Coccodilli, adesso o mai
Qui è tutto da rifare

(Ma quale censura?
Sono stato io personalmente ad autorizzare il costruttore Alessandrini
)

Cogli l’occasione
di questo Carnevale
per trovare il suo messaggio universale.
Questa è l’allegria
che nasce dalla vita,
la tua malinconia, ragazzo, è già finita.

È un messaggio di speranza
contro questa indifferenza,
parla chiaro alla coscienza:
oggi muoia la violenza!

Cogli l’occasione
davvero un po’ speciale,
spegni questo inverno freddo e accendi il sole.
Forza, abbatti il muro
ragazzo, non sei solo,
e porta il tuo futuro verso un nuovo cielo.

È un messaggio di speranza
contro questa indifferenza,
parla chiaro alla coscienza:
oggi muoia la violenza!

Aprite o sfondiamo la porta!

Oggi che sei forte, abbatti quelle porte
Cambia la tua sorte o uccidi il re
Gioca le tue carte, se il gioco ti diverte
Ridi della morte che c’è in te

Le porte del tempo poi cadono giù
Aprendosi al sogno dei più
E come coriandoli volano via
Portando nel cuore un’idea
Le porte del tempo poi cadono giù
Aprendosi al sogno dei più
E come coriandoli volano via
Portando nel cuore un’idea

Contro questa quiete, la forza dell’ariete
Cerca nuove mete, nuovi eroi
Facce sconosciute e cose tanto amate
Spengono la sete che c’è in noi

Le porte del tempo poi cadono giù
Aprendosi al sogno dei più
E come coriandoli volano via
Portando nel cuore un’idea
Le porte del tempo poi cadono giù
Aprendosi al sogno dei più
E come coriandoli volano via
Portando nel cuore un’idea

Le porte del tempo poi cadono giù
Aprendosi al sogno dei più
E come coriandoli volano via
Portando nel cuore un’idea
Le porte del tempo poi cadono giù
Aprendosi al sogno dei più
E come coriandoli volano via
Portando nel cuore un’idea

Nel mondo ed è ufficiale
Che in crisi è la morale
Lo dice oltre il giornale
La tivvù
Al sesso non c’è un freno
Col buco nell’ozono
Perfino il mar Tirreno
È meno blu

E dunque amore
Un’evasione si conviene
So di un’altra dimensione
Inventiamo un’occasione
E andiamo là…

Carnevalopoli! Carnevalopoli!
Là dove il vento di Maestrale
Gioca con le vele
E fa la trina al mare…Oh, oh, oh!
E fa la trina al mare
Dove ogni bocca non t’illude
Tace ma si schiude solo per baciar
Carri dipinti dall’arcobaleno
Maschera nuova e maschera che fu
La mano nella mano
In fila o in girotondo
Si burlano di un mondo
Che non ride più

Un fiume di tangenti
I trucchi sono tanti
Non tornano più i conti
E sai perché
Su tutto piove a scroscio
In tutto c’è lo sfascio
E dietro l’uscio chi lo sa chi c’è

E dunque amore
Un’evasione si conviene
So di un’altra dimensione
Inventiamo un’occasione
E andiamo là…

Carnevalopoli! Carnevalopoli!
Là dove il vento di Maestrale
Gioca con le vele
E fa la trina al mare…Oh, oh, oh!
E fa la trina al mare
Dove ogni bocca non t’illude
Tace ma si schiude solo per baciar
Carri dipinti dall’arcobaleno
Maschera nuova e maschera che fu
La mano nella mano
In fila o in girotondo
Si burlano di un mondo
Che non ride più

Carri dipinti dall’arcobaleno
Maschera nuova e maschera che fu
La mano nella mano
In fila o in girotondo
Si burlano di un mondo
Che non ride più!

Carnevalopoli!

Troppi colpi di piccone
È crollato il baraccone
Buffonate e cose serie
Sotto un mucchio di macerie
La tangente, i fondi neri
Funzionari e faccendieri
C’è una fogna a cielo aperto
Nel delirio…
Mi ci diverto

Io mi diverto
Sono l’esperto
Che inventa la comicità
Io mi diverto
E a viso aperto
Godo la libertà
Sono il giullare
Che spezza il cuore
A chi più ridere non sa
Senza tremare, senza pudore
Brindo alla verità
Sono il giullare del Carnevale
Che ridere ti fa

Chi sarà che sta al timone?
Chi manovra la Nazione?
Cosa Nostra o Malaffare?
Sanno bene navigare
Guarda un po’ che bella tresca
Qualche loggia e qualche cosca
Cresce in tutti lo sconcerto
Nel delirio…
Mi ci diverto

Io mi diverto
Sono l’esperto
Che inventa la comicità
Io mi diverto
E a viso aperto
Godo la libertà
Sono il giullare
Che spezza il cuore
A chi più ridere non sa
Senza tremare, senza pudore
Brindo alla verità
Sono il giullare del Carnevale
Che ridere ti fa

Io mi diverto
Sono l’esperto
Che inventa la comicità
Io mi diverto
E a viso aperto
Godo la libertà
Sono il giullare
Che spezza il cuore
A chi più ridere non sa
Senza tremare, senza pudore
Brindo alla verità
Sono il giullare del Carnevale
Che ridere ti fa
Sono il giullare del Carnevale
Che ridere ti fa!

Sono il Senatore
Una volta si diceva, con due chiodi, colla e stucco
Nella vita tu puoi rimediare a tutto
Dopo il gran picconatore, impegnato a sputtanare
Finalmente arriva il dio predicatore
Se la mamma degli scemi dice che sia sempre incinta
La nazione più che andare sembra spinta
Pensa a quanta indifferenza, tutto a un tratto che efficienza
C’è lo Stato che fa sentir la sua presenza

Se il governo ci frega la colpa è di chi fu
Rifacciamo una lega da Trento a Cefalù
Richiudiamo bottega, in viaggio sei là, tu
A chi trama e chi prega gli andiamo nel Perù
Se il governo ci frega con la tombola in tv
Rifacciamo una lega da Trento a Cefalù
Richiudiamo bottega, in viaggio sei là, tu
A chi trama e chi prega gli andiamo nel Perù

Sono il Senatore
E chi raccomanda il figlio ci dispensa il suo consiglio
Chi alla stampa vuole mettere il bavaglio
C’è chi muore sbadigliando, chi non vuole andare a fondo
Chi si attacca per salvarsi al brodo caldo
Non ci sono più ideali, sbatti il mostro sui giornali
Federali o false sfide elettorali
Dove sono i socialisti? Dove sono i grandi gesti?
Soprattutto dove sono quelli onesti?

Se il governo ci frega la colpa è di chi fu
Rifacciamo una lega da Trento a Cefalù
Richiudiamo bottega, in viaggio sei là, tu
A chi trama e chi prega gli andiamo nel Perù
Se il governo ci frega la colpa è di chi fu
Rifacciamo una lega da Trento a Cefalù
Richiudiamo bottega, in viaggio sei là, tu
A chi trama e chi prega gli andiamo nel Perù

Sono il Senatore
La calata dei Lombardi porta barbarie di corpi
Fa venir la cagarella a quei balordi
Sono rincontrati i rossi, ma il commendatore Bossi
Per l’Italia vuole fare mura e fossi
La Repubblica dei Quinti, con lo Stato dei diritti
C’entra poco, sa di frode e di ricatti
C’è la borsa che va male, c’è una banda criminale
Ma a salvarci arriva l’uninominale

Se il governo ci frega la colpa è di chi fu
Rifacciamo una lega da Trento a Cefalù
Richiudiamo bottega, in viaggio sei là, tu
A chi trama e chi prega gli andiamo nel Perù
Se il governo ci frega la colpa è di chi fu
Rifacciamo una lega da Trento a Cefalù
Richiudiamo bottega, in viaggio sei là, tu
A chi trama e chi prega gli andiamo nel Perù
Se il governo ci frega la colpa è di chi fu
Rifacciamo una lega da Trento a Cefalù
Richiudiamo bottega, in viaggio sei là, tu
A chi trama e chi prega gli andiamo nel Perù

La favola e il racconto, la pace e la colomba
Nel cuore della gente che vive di speranza
Ma quelli che ce l’hanno non sembravan sinceri
Perché non ce la danno, sfruttando i suoi poteri
Perché non ce la danno, sfruttando i suoi poteri

Così gli americani minaccian l’ecatombe
Insieme ai suoi pugnali ci vendono le bombe
A fare da paciere ci son rimasti i blu
Si libera, prepara e arriva alla tv
Si libera, prepara e arriva alla tv

Finché c’è guerra c’è speranza
Della coscienza ci freghiamo
Così ci riempirem la panza
E la colomba noi mangiamo
Finché c’è guerra c’è speranza
Noi siamo tutti americani
Perché in Somalia o nei Balcani
L’importante è guerreggiar
Perché in Somalia o nei Balcani
L’importante è guerreggiar

Il mondo è a far festa perché è crollato il Muro
Però quanto ci costa guardare il futuro
Il presidente parla di un nuovo ordinamento
La vita val novanta ma sta facendo cento
La vita val novanta ma sta facendo cento

Qualcuno con la pace e con la santa messa
L’imposta dalla voce e poi la farà grossa
Giustificati i mezzi, se il fine è quello giusto
Noi, poveri ignoranti, non apprezziamo il gesto
Noi, poveri ignoranti, non apprezziamo il gesto

Finché c’è guerra c’è speranza
Della la coscienza ci freghiamo
Così ci riempirem la panza
E la colomba noi mangiamo
Finché c’è guerra c’è speranza
Noi siamo tutti americani
Perché in Somalia o nei Balcani
L’importante è guerreggiar

Finché c’è guerra c’è speranza
Della la coscienza ci freghiamo
Così ci riempirem la panza
E la colomba noi mangiamo
Finché c’è guerra c’è speranza
Noi siamo tutti americani
Perché in Somalia o nei Balcani
L’importante è guerreggiar
Perché in Somalia o nei Balcani
L’importante è guerreggiar

Guarda che sguardo truce
Nasconde quella maschera
Somiglia quasi al Duce
Soprattutto quando chiacchiera
L’ordine è “Non cedere”
Il Carroccio ha grandi attese
Ecco perché i pagliacci
Vanno alle forche appese
Ha un’anima beffarda
L’ideologia leghista
L’autonomia lombarda
Un po’ falsa e perbenista
Quel finto qualunquista
Che pensa ai cazzi suoi
Lanciato alla sua sfida
Da Pontida contro noi

Va giù la maschera
Conquista alla ribalta
Il gran buffone esulta
Ha voglia di piacere alla platea
Già si solluchera
Stratega, si presega
Gli ‘mporta una ciufega
S’illude d’esser lui la panacea

Roma ladrona
Va’ fuori dai coglioni
Sia guerra dichiarata ai trafficoni
Basta i cialtroni
Mandiamo a casa i soliti padroni
Basta i cialtroni
Mandiamo a casa i soliti padroni

Dire che è sempre duro
Diventa un’ossessione
“La Lega è il tuo futuro”
Promette quel cialtrone
Le balle il varesotto
Inventa per le masse
E illude il sempliciotto
Di non pagar le tasse
Il manganello è giusto
Raddrizza la mozione
Ci prova proprio gusto
A cambiare posizione
Lo Stato Federale
Di che cosa riderà
Se perfino il Carnevale
Sulla forca metterà

Va giù la maschera
Conquista alla ribalta
Il gran buffone esulta
Ha voglia di piacere alla platea
Già si solluchera
Stratega, si presega
Gli ‘mporta una ciufega
S’illude d’esser lui la panacea

Roma ladrona
Va’ fuori dai coglioni
Sia guerra dichiarata ai trafficoni
Basta i cialtroni
Mandiamo a casa i soliti padroni

Roma ladrona
Va’ fuori dai coglioni
Sia guerra dichiarata ai trafficoni
Basta i cialtroni
Mandiamo a casa i soliti padroni
Basta i cialtroni
Mandiamo a casa i soliti padroni
Basta i cialtroni
Mandiamo a casa i soliti padroni

Nel mondo fatto di contraddizioni
E in condizioni di precarietà
C’è chi si oppose a mille convenzioni
Con la dolcezza e la semplicità
In una vita ha avuto l’occasione
Goder Parigi e il grande varietà
Di certo avrà provato l’emozione
Le tue canzoni, la fatalità

Oh Joséphine Baker, venere nera
Quanto amore nella vita si può dar
È l’atmosfera, che tutto quanto il mondo fa incantar
O Joséphine Baker, mia baiadera
Son fratelli quei tuoi figli d’ogni età
E andavi fiera di un cuore senza nazionalità
Se un prato per te sa di Primavera
Quei bimbi sono fiori di bontà
Oh Joséphine Baker, venere nera
Quella danza tua leggera si farà
Porta bandiera, d’amore e baci di serenità

I frutti e i fiori sanno di purezza
La loro ebrezza è meglio di un Pinot
Tu davi a tutti un gesto o una carezza
Quel tuo sorriso amaro un po’ retrò
Bambini d’ogni razza e ogni colore
Avevano da te l’umanità
Potevano sentire quel calore
Che sa d’amore e di felicità

Oh Joséphine Baker, venere nera
Quanto amore nella vita si può dar
È l’atmosfera, che tutto quanto il mondo fa incantar
O Joséphine Baker, mia baiadera
Son fratelli quei tuoi figli d’ogni età
E andavi fiera di un cuore senza nazionalità
Se un prato per te sa di Primavera
Quei bimbi sono fiori di bontà
Oh Joséphine Baker, venere nera
Quella danza tua leggera si farà
Porta bandiera, d’amore e baci di serenità

Se un prato per te sa di Primavera
Quei bimbi sono fiori di bontà
Oh Joséphine Baker, venere nera
Quella danza tua leggera si farà
Porta bandiera, d’amore e baci di serenità

Porca miseria, domani è Carnevale
Cerco il costume ma in casa non c’è
Trovo un cappuccio da Babbo Natale
Ma è senza la barba e la giacca dov’è?
Se guardo di là
C’è il vecchio gilet
Ma sulle ciabatte ‘un ci sta
Sai quel che farò
Io ci vado però
Bello incravattato
Come il lunedì
Chi è più mascherato di così?

Canto Viareggio col sole
Viareggio col vento
Viareggio com’è
Fatta di me
Fatta di te
E di discorsi a bischero
Canto Viareggio col cuore
Con l’odio e l’amore
Per quello che è
Solo se dai
Quello che sei
Sempre felice sarai

Tutta la gente per quattro palanche
Che vita di merda che deve campa’
Con il 2000 alle porte
Guardiamo la morte
Come un varietà

Contro le maschere in pelle
Viareggio ribelle
Io voglio cantar
È Carneval
Viva l’amor
Viva la libertà

Porca miseria, la festa mascherata
Cerco il costume, ma in casa non c’è
Trovo una parrucca, ma è tutta spelacchiata
L’orsetto di peluche sembra uno scimpanzé
Nel vecchio comò
C’è una camicia a pois
Ma sugli stivali ‘un ci sta
Sai, quel che farò
Io ci vado però
Bello incravattato
Come il lunedì
Chi è più mascherato di così?

Canto Viareggio col sole
Viareggio col vento
Viareggio com’è
Fatta di me
Fatta di te
E di discorsi a bischero
Canto Viareggio col cuore
Con l’odio e l’amore
Per quello che è
Solo se dai
Quello che sei
Sempre felice sarai

Tutta la gente per quattro palanche
Che vita di merda che deve campa’
Con il 2000 alle porte
Guardiamo la morte
Come un varietà

Contro le maschere in pelle
Viareggio ribelle
Io voglio cantar
È Carneval
Viva l’amor
Viva la libertà

Ad Hammamet, ad Hammamet

Ad Hammamet puoi trovare Bettino
Che non si sa dove ha messo il bottino
Certo in Italia vorrebbe tornare
Perché non può stare senza rubare
Ed a Milano ci sta il Berlusconi (Uè, cazzo, figa)
Che ha fatto i soldi servendo i massoni
Con i giornali e le televisioni
Lui tiene in piedi le nostre illusioni

In ogni casa c’è un televisore
Che ha preso il posto del vecchio dottore
Ti cura bene, ti cura la testa
E quei furboni ci fanno la cresta
Ti fa sognare quel dito sul tasto
Resta incollato nell’ora del pasto
Con la TV sei contento e felice
Che te ne frega di quello che dice

Un giorno disse con grande emozione
“Ho fatto un sogno per questa Nazione”
Con Forza Italia farò il colpo grosso
Eliminando il pericolo rosso
Con quella faccia a coglione, rifatto
Lui ci guardava così soddisfatto
Con un milione di posti inventati
Lo mise in culo ai disoccupati

In ogni casa c’è un televisore
Che ha preso il posto del vecchio dottore
Ti cura bene, ti cura la testa
E quei furboni ci fanno la cresta
Ti fa sognare quel dito sul tasto
Resta incollato nell’ora del pasto
Con la TV sei contento e felice
Che te ne frega di quello che dice

E dopo avere pagato i sondaggi
Commissionati dai soliti paggi
Il Cavaliere si fece più triste
Gli succedevano cose mai viste
La faccia triste di Nenni è feroce
La Lega e Bossi lo misero in croce
Emilio Fede tentò una leccata
Ma si trovò con la bocca tappata

In ogni casa c’è un televisore
Che ha preso il posto del vecchio dottore
Ti cura bene, ti cura la testa
E quei furboni ci fanno la cresta
Ti fa sognare quel dito sul tasto
Resta incollato nell’ora del pasto
Con la TV sei contento e felice
Chi se ne frega di quello che dice

[La ci ‘onsenta, mio bel Cavaliere
Siamo toscani e vorremmo sapere
Se dopo avere voluto ogni ‘osa
Ci vol trombare la mamma e la sposa
E poi la vole un po’hino di crudo?
Ni si dà anche un fiasco d’olio
Poi, se vuole, si fa trombare
La dirimpettaia, quella d’i piano di sopra
La cucina, la zia, la sorella
La moglie d’i portiere, la vacca, il mucco
E poi ni si dà anche un po’ di olio]

Le promesse non son costate niente
Ma gli permettono di fare il Presidente
Un consiglio che consigli non ne dà
Non ha la competenza né la capacità
Si credeva ad esser unto dal Signore
Invece parte d’un bel gioco di potere
Amico dichiarato di Craxi e lo si sa
Se adesso andiamo a fondo raggiungerlo potrà

Un milione di posti di lavoro
Solo giustizia e un poco di decoro
Noi per averlo gli abbiamo dato il voto
Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato, ha dato
Un milione di posti di lavoro
Solo giustizia e un poco di decoro
Noi per averlo gli abbiamo dato il voto
Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato, ha dato

Chi fa i miracoli soltanto per i fessi
O per chi ha tutte e vuole pure gli interessi
L’incoscienza non consente l’equità
Se pagano gli stessi che t’han pagato già
Che sorriso accattivante il mio padrone
Ma l’illusione sa di ricino e bastone
La furbizia annega questa verità
Che senza la giustizia non c’è più libertà

Un milione di posti di lavoro
Solo giustizia e un poco di decoro
Noi per averlo gli abbiamo dato il voto
Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato, ha dato
Un milione di posti di lavoro
Solo giustizia e un poco di decoro
Noi per averlo gli abbiamo dato il voto
Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato, ha dato

[Eh eh eh eh eh! Io sono il Creatore
Posso fare e disfare
Tutto so manipolare!
Eh eh eh eh eh eh eh eh eh eh eh!]

[Fermatevi di fronte al bambino!]

[Per Dio! Io sono il Creatore!
Uomo! Cosa stai facendo?]

Io sono il professore
Il mio lavoro è un’arte
Ho il tocco del Creatore
Che dà la vita e dà la morte
Nel nome della scienza
Io cerco il compromesso
Perché la tua coscienza
Non sia d’intralcio al mio successo

L’ingegneria genetica
Programma il tuo futuro
C’è una questione dedita
Per un domani chiaro
La chirurgia e l’estetica
Rifanno l’uomo intero
La religione critica
Diventa muro contro muro

Che strana situazione
Succede proprio tutto
Cervelli in clonazione
Si mette l’utero in affitto
Il grande dittatore
Sognò la razza pura
Ma fece col terrore
Soltanto un mondo di paura

L’ingegneria genetica
Programma il tuo futuro
C’è una questione dedita
Per un domani chiaro
La chirurgia e l’estetica
Rifanno l’uomo intero
La religione critica
Diventa muro contro muro

L’ingegneria genetica
Programma il tuo futuro
C’è una questione dedita
Per un domani chiaro
La chirurgia e l’estetica
Rifanno l’uomo intero
La religione critica
Diventa muro contro muro

I fantasmi del passato
Vedevamo seppelliti
Son tornati più che arditi
Per il mondo a volteggiar
Tutto il treno accelerato
Che portò con sé il nazismo
Torna carico il nazismo
Tutta Europa richiamò

Libertà non è sopruso
È una presa di coscienza
Libertà ci guarda in viso
Senza odio ed arroganza
Libertà non è sopruso
È una presa di coscienza
Libertà ci guarda in viso
Senza odio ed arroganza

I fantasmi del passato
Oggi tornano sicuri
Son caduti tutti i muri
Ma dov’è la verità?
L’olocausto non c’è stato
Non ci sono più i fascisti
Non ci credi ma se insisti
Loro te la fan paga’

Libertà non è sopruso
È una presa di coscienza
Libertà ci guarda in viso
Senza odio ed arroganza
Libertà non è sopruso
È una presa di coscienza
Libertà ci guarda in viso
Senza odio ed arroganza

I fantasmi del passato
Sono pronti alla partenza
Con la solita violenza
Il potere a conquistar
C’è qualcuno preoccupato
Della loro tracotanza
Di paura ed ignoranza
Si nutrirono di già
Di paura ed ignoranza
Si nutrirono di già!

Lunga, resistente e morbida
Ne paghi due, ne prendi tre
Col satellite va in orbita
Pure il culetto del bebè
Che profumo quella scatola

Mangia il prosciutto, bevi il tè
Il cervello salta e rotola
Che grande cosa il fai da te

I problemi sono tanti
Tanto grigia è la realtà
Questo è un mondo di furfanti
Carnevale ride e va
Ha un suo sorriso tra i più cari
Fantasia, sincerità
Sono dono tra i più rari
Nell’illogica realtà

Questo è il mondo delle favole
Ma lieto fine non ce n’è
Anche la giustizia è in fregole
E te lo mette nel di die’
Col giochino ti regalano
Un’avventura, il mare blu

Gli indici d’ascolto calano
Se non guardiamo la tivù
I problemi sono tanti
Tanto grigia è la realtà
Questo è un mondo di furfanti
Carnevale ride e va

Ha un sorriso tra i più cari
Fantasia, sincerità
Sono dono tra i più rari
Nell’illogica realtà

Quando io ti vedo in Passeggiata
In volto sembri scura
E io mi butto giù
Quando poi ti invito fuori a cena
Hai pronta la tua scusa
E non ne posso più

Ma bambina viareggina
Che c’avrò meno di lu’
Che ti parla un po’ sciograto
E ti riempie di bijoux
Ma bambina viareggina
Il forestiero poi va via
Mentre io son salmastroso
E ti dico Delafia!

DI – E – ELLE – A – EFFE – I – A
DELAFIA! (x4)

E ora che siam giunti a Carnevale
Ti voglio un po’ vedere
Con quel tipino là
Lui che non si vuole mascherare
C’è troppa confusione
Ti dice: “Lascia sta’”

Ma bambina viareggina
Ce lo mandi un po’ laggiù
Che ‘un capisce quel che perde
Se rinuncia al nostro blu
Ma bambina viareggina
Il forestiero manda via
Io t’aspetto lì al rione
Puntuale, Delafia!

DI – E – ELLE – A – EFFE – I – A
DELAFIA! (x4)

Oh bambina bella viareggina
La maschera regina
Sei sempre e solo tu
E ora che finisce il Carnevale
Ritorni un po’ normale
E non mi cachi più

Ma bambina viareggina
Non te lo ripeto più
Anche se ‘un parlo sciograto
E ‘un ti riempio di bijoux
Che bambina viareggina
Il forestiero poi va via
Mentre io son salmastroso
E ti dico Delafia!!!

DI – E – ELLE – A – EFFE – I – A
DELAFIA! (x4)

Oh Carnevale. Oh Carnevale
Noi ti vogliamo a capo del governo
Risate e pagliacciate per un giorno
E siccome tutto questo
Mica sempre si può fare
Carnevale, Carnevale
Vieni che ogni scherzo vale, lo scherzo vale

Venghino, su, venghino signori
Andiamo tutti insieme a cominciare
Nel circo immaginario del potere
Adesso noi possiamo lavorare
Io cambio tutto quanto, fo’ un macello
Coi miei pagliacci e i miei prestigiatori
Non userò il lavaggio del cervello
Per trasformare i vecchi malfattori

Oh Carnevale. Oh Carnevale
Noi ti vogliamo a capo del governo
Risate e pagliacciate per un giorno
E siccome tutto questo
Mica sempre si può fare
Carnevale, Carnevale
Vieni che ogni scherzo vale, lo scherzo vale

Venghino, su, venghino signori
Dal mio cilindro sfilo le illusioni
Politici gregari o grandi attori
Tangenti di coriandoli a milioni
Son re che regna sopra tutto il mondo
Non sono come tanti ciarlatani
Le maschere già sfilano cantando
Mi chiamano, mi tendono le mani

Oh Carnevale. Oh Carnevale
Noi ti vogliamo a capo del governo
Risate e pagliacciate per un giorno
E siccome tutto questo
Mica sempre si può fare
Carnevale, Carnevale
Vieni che ogni scherzo vale, lo scherzo vale

Alchimia di Carnevale
Nelle piazze e nelle vie della città
Tutto cambia e si colora
Solo qui tu puoi trovar felicità
Alchimia di Carnevale
Mille bimbe sorridenti da bacia’

Solamente una canzone
Che rinnova la stagione
Questo mondo colorato ti darà

Sei come un brivido
Che prende l’anima
Sei quella maschera che vive
Che a Viareggio si risveglia a Carneval
Respira libero
Amore magico
E come un soffio di libeccio
Torni sopra la città
Ed una vela bianca se ne va

Metti insieme l’allegria
Fantasia, colori, maschere, chissà…
Pennellate d’irreale
Tutto questo ti riporta il Carneval
Guarda in cielo quel gabbiano
Va lontano come la tua libertà

Tutto questo è l’emozione
Che ritrova la passione
Per la coppa spumeggiante di champagne

Sei come un brivido
Che prende l’anima
Sei quella maschera che vive
Che a Viareggio si risveglia a Carneval
Respira libero
Amore magico
E come un soffio di libeccio
Torni sopra la città
Ed una vela bianca se ne va

Respira libero
Amore magico
E come un soffio di libeccio
Torni sopra la città
Ed una vela bianca se ne va
E come un soffio di libeccio
Torni sopra la città
Ed una vela bianca se ne va!

Fino al ’30 mancava all’appello qualcosa o qualcuno alla lettera B.
Quando un giorno dall’estro maestro l’idea prende corpo: “Lo vedo così”,
Uno strano costume gli fa, bianco e rosso, diviso a metà,
sulle spalle un enorme mantello, dipinto col nero più nero che c’è

Occhio vispo e simpatico viso, diventa il sorriso di questa città.
Col curioso cappello che ha in testa, ti chiama alla festa, ti invita a ballar.
Strizza l’occhio, comincia a ammiccar, la linguaccia per burla ti fa’,
e da subito tutta Viareggio, lo ama felice per quello che fa’

È Burlamacco lui, che ride già con te.
Con lui ti puoi tuffar nel baccanal.
È Burlamacco lui, che corre già con noi.
Ti invita: vieni, vieni al Carneval.

L’apertura coll’alzabandiera, trionfo di gente col naso all’insù.
Un sorriso che sempre più sale, per prenderti in giro dall’alto lassù.
E alla prima ventata che c’è, lui fà a tutti il suo bel maramè,
pregustando la festa dei corsi, la banda che suona col triccheballà.

Coppia fissa con l’esile Ondina che allegra al suo fianco sorride di già.
Armonioso e leggiadro s’inchina, la prende a bracetto, la invita al galà.
Mascherate di mille colori, mille bande che arrivano qui
sulle note che già si rincorron, di musica allegra, che suona così.

È Burlamacco lui, che ride già con te.
Con lui ti puoi tuffar nel baccanal.
È Burlamacco lui, che corre già con noi.
Ti invita: vieni, vieni al Carneval.

Quattro giorni di folla impazzita che inneggia alla vita nel sole e nel blu. Burlamacco festoso e suadente, già chiama la gente: “Venite quaggiù”
Una pioggoa di stelle filanti, e coriandoli gialli e bordò.
Sui viali un’allegra tempesta, già scoppia la festa di suoni e color.

Dopo i balli, la musica e i fuochi, pian piano s’abbassa la luce e il rumor. Abbandonan la Piazza Mazzini, adulti e bambini, pagliacci e Pierrot.
Una punta di malinconia, che un po’ il cuore ti stringe di già.
Ma col suo contagioso sorriso, che illumina il viso ti saluterà.

È Burlamacco lui, che ride già con te.
Con lui ti puoi tuffar nel baccanal.
È Burlamacco lui, che corre già con noi.
Ti invita: vieni, vieni al Carneval.

Il non saper più scrivere, se non banalità,
son frasi false e frivole “Un coriandolo che va”,
“Le maschere”, “I colori”, rime con “Felicità”.
Mi prende lo sgomento per l’imbecillità.

Seguendo quel coriandolo, un neo nel cielo blu,
mi accorgo, ne ho un bisogno che cresce sempre più.
Il non voler più vivere un’illogica realtà,
riscopro in quel “coriandolo” la mia serenità.

Carnevale, tu sei la follia
d’un amore o speranza che sia.
Un sorriso, uno sguardo diverso
in un mondo noioso,
in un mondo perverso.
Carnevale, tu sei la pazzia
e l’ amore la mia verità,
quel coriandolo afferalo al volo,
quel punto nel cielo, speranza sarà.

E scorre questo scrivere, non più banalità,
inseguendo lieve e fragile, il coriandolo che va.
Son luce quei colori, pieni di tonalità,
mi vien la rima facile, la musicalità.

Leggero quel coriandolo è volato fin quaggiù,
mi accorgo, ne ho un bisogno che cresce sempre più.
Ha trasformato in fiore quell’illogica realtà,
scoprendo che è l’amore la mia felicità.

Carnevale, tu sei la follia
d’un amore o speranza che sia.
Un sorriso, uno sguardo diverso
in un mondo noioso,
in un mondo perverso.
Carnevale, tu sei la pazzia
e l’ amore la mia verità,
quel coriandolo afferalo al volo,
quel punto nel cielo, speranza sarà.

Ma cosa succede in città
C’è gente che viene e che va,
Ci manca qualcosa di magico,
Che al cuore la gioia ridà.
È proprio da chiedersi se,
C’è anche bisogno di me!
Immagina un mondo fantastico,
Dai pensaci, su provaci,
E credi che non sarai l’unico,
la festa nascerà.

Perché non provi a indossare una maschera,
Colori la realtà.
Magari un poco ti senti ridicola, poi che felicità.
Sai pensa, un mondo di maschere,
Che importa poi l’età.
Il gusto ritrovi di ridere, la noia passerà.

In questa esaltante città,
ma che animazine che c’è.
È un volo il corteggio di maschere,
che già rende omaggio al suo re.
Il sole poi ci aiuterà,
Di questa stupenda città.
È bello creare una maschera,
Dai muoviti, su buttati,
E questa atmosfera fantastica,
Non puoi dimenticar.

Cucurrucu, cucurrucu
Dov’è il mio nido co’ tortorini?
Cucurrucu, cucurrucu
Era sul platano che non c’è più (x3)

Povera Piazza delle Paure
L’hanno rapata come un biliardo
Quei marugani armati di scure
Taglino tutto senza riguardo
Ho traslocato in Piazza d’Azeglio
Lassù fra i rami alti d’un pino
Ero convinta d’anda’ a sta’ meglio
E invece sono nel mezzo al casino

Cucurrucu, cucurrucu
Dov’è il mio nido co’ tortorini?
Cucurrucu, cucurrucu
Era sul platano che non c’è più

Piazza d’Azeglio sovraffollata
Merli, piccioni, gazzere e cacchi
Storni a migliaia, falchi in picchiata
Caschino cacche e sembrino cacchi
Trovo alla fine un po’ di posto
Sopra una ciotta di Piazza Grande
C’è il municipio poco discosto
Con le finestre senza serrande

Cucurrucu, cucurrucu
Dov’è il mio nido co’ tortorini?
Cucurrucu, cucurrucu
Era sul platano che non c’è più

Vedo una stanza con tanta gente
Vello che urla, vellaltro smanacca
Vello che biascia, vellaltro ‘un fa niente
E conta i gozzi sul Burlamacca
Poi finalmente la decisione
Si sega tutto, levamo ogni sprocco
Da’ giardinetti alla Stazione
E poi giù palme come in Marocco

Cucurrucu, cucurrucu
Dov’è il mio nido co’ tortorini?
Cucurrucu, cucurrucu
Era sul platano che non c’è più

Perché le palme ‘un c’è da annaffialle
Foglie ‘un ne fanno, crescin da sé
Quell’altre piante c’è da curalle
Guarda il Viale dei Tigli com’è
Ora ho capito perché la palma
È più alla moda, è più elegante
Perché la vita va presa con calma
Fan troppe foglie vell’altre piante, via

Cucurrucu, cucurrucu
Dov’è il mio nido co’ tortorini?
Cucurrucu, cucurrucu
Era sul platano che non c’è più

Mentre rifletto sulla vicenda
Passa la gente, ma se ne frega
Van da Rizieri a fa’ la merenda
Mentre giù al calcio ci riè la sega
Scappo alla svelta sopra un terrazzo
Nonno, che pensi? Cosa ne dici?
E quel vecchietto dice al ragazzo:
“Poi leveranno anche le radici”

Cucurrucu, cucurrucu
Dov’è il mio nido co’ tortorini?
Cucurrucu, cucurrucu
Era sul platano che non c’è più
Cucurrucu, cucurrucu
Dov’è il mio nido co’ tortorini?
Cucurrucu, cucurrucu
Era sul platano che non c’è più

Signori mi presento: Sono il Polpo!
Simbolo antico dei veri viareggini
Di quelli che han solcato il mare coi velieri
Di quelli maestri d’ascia e calafati

Di quelli che una volta all’anno con la cartapesta
Ti san sempre inventare a Viareggio
Una gran festa…

Le vedi queste braccia? Guarda qua:
Son tutte le bellezze della mia città!
Il sole, il nostro mare
L’argento della rena,
Un volo di coriandoli
Il molo quando è sera…

Il sole, il nostro mare
L’argento della rena,
Un volo di coriandoli
Il molo quando è sera…

Sta’ attento Burlamacco, ti dono questa chiave
Ci puoi apri’ un forziere, ma solo a Carnevale!
Ruba i colori dell’arcobaleno
la gioia e l’allegria perché un sogno intero
diventi finalmente una bella realtà…
Ma solo per chi ama la mia e la tua città!

Le vedi queste braccia? Guarda qua:
son tutte le bellezze della mia città!
Il sole, il nostro mare
L’argento della rena,
Un volo di coriandoli
Il molo quando è sera…

Il sole, il nostro mare
L’argento della rena,
Un volo di coriandoli
Il molo quando è sera…
Il molo quando è sera!

Quando anche il sipario
si è già chiuso ormai da un po’
e piano piano se n’è andata
via di qua tutta la gente,
negli occhi miei rimane solamente
un lontano sogno che non ho…

Resto qui a spazzare
per un’ora o forse più,
pochi istanti ancora e vado via;
pochi istanti di malinconia
ed un coriandolo da terra
si alza in volo e se ne va.

No, non è che una poesia,
non è che un sogno
ed un pensiero fisso
che c’è in me.
No, non c’è più fantasia,
questa Viareggio
sta perdendo senza te
la magia di un re.

Credo di sentire
qualche lacrima andar giù
mentre ti ricordo sulla scena
e le tu’ canzoni,
che cantavo da bimbetto
un po’ stonato, lungo il molo…
‘Un ci sei più!

No, non è che una poesia,
non è che un sogno
ed un pensiero fisso
che c’è in me.
No, non c’è più fantasia,
questa Viareggio
sta perdendo senza te
la magia di un re.

No, non c’è più fantasia,
questa Viareggio
perde la magia di un re…
Saprai cantar qualche stornello in più…
Dove nel blu c’è già da un po’ Picciù…

Son giunte dall’Oriente assai lontano
mille odalische piene di mister
vestite di brillanti e il barracano
nasconde il volto pieno di perché
lo vedi nel canale Burlamacca
son come stelle e fuochi artificial…

Siamo le anguille, siamo le anguille cee
e nella padella non vogliam finir
siamo le anguille, siamo le anguille cee
e nella padella purtroppo si finirà

Chi dice che provengon dalle Antille
ma i Viareggini dicon: “Son di qua”
sono nate sulla spiaggia di Levante
ed a Ponente fanno il Carneval
Ballando tutte insieme in fila indiana
il Carnevale fanno bordeggiar…

Siamo le anguille, siamo le anguille cee
e nella padella non vogliam finir
siamo le anguille, siamo le anguille cee
e nella padella purtroppo si finirà

Ariva ‘l Carnevale fra gli scogli
i ppesci en tutti ringalluzzoriti
alle trigliozze mandino l’inviti
e sguizzino la samba e ‘l cha cha cha

Un polpo darsenotto assai galante
co’ una bella ghiozzetta volteggiava
però dal’emozione tartagliava
parlava a scatti da un potenne più

“Cara ghio-zza-zza
che belle-zza-zza
questa festa illumina-tta-tta!
Chi s’ingo-zza-zza
chi s’imbu-zza-zza

e chi sta a vede’ mangia’!”

In fondo al mare davino ‘l veglione
c’era una banda sopraffina e rara
sonavino perfino la ghitara
le razze, le ceale e ‘bbaccalà.

Faceva la scontrosa la ghiozzetta
con la boccuccia tutta bronzoline
e il polpo che era un tipo molto fine
nella conversazione si buttò:

“Cara ghio-zza-zza
che belle-zza-zza
questa festa illumina-tta-tta!
Chi s’ingo-zza-zza
chi s’imbu-zza-zza
e chi sta a vede’ mangia’!”

Passò un gran capocchione co’ l’occhiali
da tutti riverito e rispettato
perché da professore immascherato
pareva che sapesse tutto lu’!

Da bravo darsenotto il nostro polpo
non lo degnò neppure d’uno sguardo
e alla ghiozzetta con un certo azzardo
disse con eleganza e savoir-faire:

“Cara ghio-zza-zza
che belle-zza-zza
questa festa illumina-tta-tta!
Chi s’ingo-zza-zza
chi s’imbu-zza-zza
e chi sta a vede’ mangia’!”

Sai… Ho visto Burlamacco
piangere sul molo,
io gli ho regalato il mio mantello,
gli ho impiastricciato un po’ la faccia
con i colori della mia gioventù.
Poi… Gli ho dato in prestito la bici,
e lui mi ha dato tanti baci
ed i coriandoli che adesso tiro a te.

Burlamacco in bicicletta,
pedalando molto in fretta
attraversa tutta quanta la città,
con Ondina sulle spalle,
il salmastro sulla pelle,
sta annunciando che è arivato il Carneval.
Io che sono un bamboretto,
ed ho voglia di ballare,
sto sul caro non ti devi preoccupar;
da domani la lezione,
la maestra che mi stressa,
però adesso io mi gusto il Carneval.

Sai… Sarebbe bello fare insieme un girotondo,
io per mano a tutti quei bambini
che sono poveri e lontani,
e che non sanno cos’è felicità.
Poi… Io li vorrei quaggiù a Viareggio,
e ho già mandato Burlamacco
col biglietto che l’invita a Carneval.

Burlamacco in bicicletta,
pedalando molto in fretta
attraversa tutta quanta la città,
con Ondina sulle spalle,
il salmastro sulla pelle,
sta annunciando che è arivato il Carneval.
Io che sono un bamboretto,
ed ho voglia di ballare,
sto sul caro non ti devi preoccupar;
da domani la lezione,
la maestra che mi stressa,
però adesso io mi gusto il Carneval.

Io che sono un bamboretto,
ed ho voglia di ballare,
sto sul caro non ti devi preoccupar;
da domani la lezione,
la maestra che mi stressa,
però adesso io mi gusto il Carneval.

Da domani la lezione,
la maestra che mi stressa,
però adesso io mi gusto il Carneval.

Hai mai provato a bere
un po’ d’acqua piovana
che vien giù da Pedona
e ti risciacqua anco il maon;
hai mai provato a fare
una vita salutare,
ma ora è Carnevale
e mi vien voglia di trinca’.

E mi han detto che quaggiù a Viareggio
va di moda un curioso ballo
che la gente dimenare fa…

Largo che sta passando il ballo del Maccioni,
alzo i gomitoni,
scolo i bottiglioni,
tra spritzini e quartini,
tra Campari e Martini
piscio in Piazza Mazzini
e po’ riparto da lì.
Largo che sta passando il ballo del Maccioni,
stiano a casa gli astemi,
i lucchesi e gli scemi,
noi si balla ai rioni
il ballo del Maccioni
piscio in Piazza Mazzini
e po’ riparto da lì.

Hai mai provato a fare
lo snob al Carnevale,
mutato da pottone
che ‘un si vole acciuccigna’;
con la cravatta al collo
ti pettini il capello,
mi pari proprio quello
che ‘un si vole divertì.

Ma se posi l’acqua e bevi il vino,
come ci ha insegnato Enrichino
vedi doppio e balli insieme a noi!

Largo che sta passando il ballo del Maccioni,
alzo i gomitoni,
scolo i bottiglioni,
tra spritzini e quartini,
tra Campari e Martini
piscio in Piazza Mazzini
e po’ riparto da lì.
Largo che sta passando il ballo del Maccioni,
stiano a casa gli astemi,
i lucchesi e gli scemi,
noi si balla ai rioni
il ballo del Maccioni
piscio in Piazza Mazzini
e po’ riparto da lì.

Largo che sta passando il ballo del Maccioni,
alzo i gomitoni,
scolo i bottiglioni,
tra spritzini e quartini,
tra Campari e Martini
piscio in Piazza Mazzini
e po’ riparto da lì.

“Oh te…me lo fai senti’ i’ roccke della Zoria?”

Ho adottato la Zoria
che è venuta a casa mia
poi gli ho detto delafia
qui ci vole pulizia.
Lei m’ha detto che in sulla via
ci sto meglio perché è mia
mi ci arruciolo via via
e co’ un po’ di fantasia
mi par d’esser a Bahia.

Affacciati…affacciati…
Affacciati…affacciati…
Affacciati alla finestra oh Zoria!
Ti canto una canzone tutta in “ia”
La canterà la polizia
e la scioana della mi’ zia
e chi ‘un la canta o è un lucchese o è una spia.

Ho adottato la Zoria
che è venuta a casa mia
le’ m’ha detto delafia
stavo meglio in ferrovia
cento metri dalla farmacia
dipingevo una litografia
su un vassoio della pizzeria
c’ho disegnato con la mia maestria
questa città che m’ha ospitato è bella ed ora è mia

Affacciati…affacciati…
Affacciati…affacciati…
Affacciati alla finestra oh Zoria!
Ti canto una canzone tutta in “ia”
la canteranno anche in corsia
al Tabarracci con l’anestesia
e chi ‘un la canta o è un lucchese o è una spia.

Ho adottato la Zoria
ma rifiuta casa mia
perché alla monotonia
preferisce la poesia.

Affacciati…affacciati…
Affacciati…affacciati…
Affacciati alla finestra oh Zoria!
Viareggio ti regala l’allegria
con i coriandoli e la sua follia
co’ cavalloni che ti portin via.
E noi vogliamo la Zoria Sindaco!
E noi vogliamo la Zoria Vescovo!
Comandante della Capitaneria!
Presidente della Repubblica!!!
“Oh giovanetto ‘un esageramo”
Hai ragione delafia.

Potrei essere giallo
come il sole,
potrei essere rosso
come il cuore,
potrei essere azzurro
come il mare
e la mia funzione
è di volare.

Ciao, mi chiamo coriandolo
e sono piccolo;
volo in aria ormai da un secolo,
se mi lanci io ti colpirò
sempre a salve, ti sorriderò.
Vita dura da coriandolo,
nel sacchetto in mezzo agli altri sto,
a Viareggio vi divertirò
e riempirò di gioia i vostri cuor.

Quando poi riponi il tuo cappotto,
mi ritrovi in tasca galeotto
e anche se fuori stagione
ti ricordo la canzone che fa così.
Che sia Pasqua o sia Natale,
sia Befana o il primo Aprile,
se mi vedi ti riporto a Carneval.

Potrei essere verde
come un prato,
potrei essere bianco
come quando ha nevicato,
potrei essere pure dispettoso,
potrei entrarti in bocca
o dentro il naso.

Ciao, mi chiamo coriandolo
e sono piccolo;
volo in aria ormai da un secolo,
se mi lanci io ti colpirò
sempre a salve, ti sorriderò.
Vita dura da coriandolo,
nel sacchetto in mezzo agli altri sto,
a Viareggio vi divertirò
e riempirò di gioia i vostri cuor.

Se segui lo sguardo di un bambino
che ti osserva volteggiare in cielo,
scopri come a Carnevale
sia più facile sognare, dimenticar, fantasticar,
ma stasera so cantare
questo inno al Carnevale
e ai coriandoli
che lancio addosso a te.

Se mi lanci io ti colpirò
sempre a salve, ti sorriderò.
Vita dura da coriandolo,
nel sacchetto in mezzo agli altri sto,
a Viareggio vi divertirò
e riempirò di gioia i vostri cuor.
A Viareggio vi divertirò
e riempirò di gioia i vostri cuor.

Chiuso dentro la Torre Matilde da cento anni,
mi ci chiusero quasi per sbaglio i mi’ bisnonni
e mi dissero di ‘un preoccupammi che dopo du’ giorni
mi sarebbero venuti a prende e di fidammi.
Ma io… Che sono nato in via Pinciana
ed ho imparato dalla tramontana
che ‘un bisogna dispera’.
Io… Che con un soffio di libeccio,
mi son tolto dall’impaccio
e son sceso giù in città.

E ho provato a cercare Viareggio in Passeggiata,
ma ho trovato soltanto il frammento di qualche facciata;
e ho provato a cercare Viareggio nel sole del molo,
ho respirato il suo salmastro e son rimasto solo.
Ed io… Mi sento come uno straccale
dopo un violento temporale
sulla spiaggia da rifa’,
io… Una paranza senza ormeggio,
un patino da salvataggio
che ‘un ha voglia di rema’.
Io… Che sono nato pescatore, calafato o carpentiere
amo questa mia città
Io… Che basta un soffio di maestrale
e un po’ di Carnevale mi par di resuscita’.

E ho provato a cercare Viareggio nella gente,
ma il sorriso di quel viareggino è un po’ diffidente,
non si fida del mondo e degli altri perché non sanno
amare questa città ed è un crudele inganno.
Ma io… Che sono nato nella rena
ed ho imparato dalla luna piena
che ‘un bisogna mai molla’
perché… Basta un pinuglioro anco secco,
un coriandolo, un pagliaccio
e la voglia di canta’.
Ma io… Che sono nato nella rena
ed ho imparato dalla luna piena
che ‘un bisogna mai molla’
perché… Basta un pinuglioro anco secco.
un coriandolo, un pagliaccio
e la “Coppa di Champagne”.

Carneval i pensieri
ti farà scordar
carneval carosello di felicità
vieni vieni qui
a Viareggio ti puoi diverti’

pensa solo a innamorarti
e liberarti dei pensieri che tu hai

la città coi suoi carri
ti rallegrerà
e se vuoi puoi restare sempre
insieme a noi
tu potrai mirar
le bellezze che trovi sul mar

pensa solo a innamorati
e liberarti dei pensieri che tu hai
questa è la vera libertà
che sa regalarti il carneval

carneval è una giostra
piena di color
carneval se ti bacia
poi ti ruba il cuor
lascia pure andar
se il cappello ti faran vola

pensa solo a innamorarti
e liberarti dei pensieri che tu hai

guarda qua coi coriandoli
tu puoi giocar
non badar se uno in bocca
poi ti volerà
vieni forza dai
per la mano ti trascinerò

pensa solo a innamorarti
e liberarti dei pensieri che tu hai
questa è la vera libertà
che sa regalarti il carneval.

Link utili

  • La tabella con tutte le canzoni del Carnevale di Viareggio la puoi trovare a questo link.
  • L’albo d’oro delle canzoni del Carnevale di Viareggio è riportato in questa pagina.
  • I testi dei concorsi canori degli anni ‘900 li potete trovare in questa pagina.